Di
Maio l’ingannapopolo torna a parlare dell’Ilva, dopo aver
completato l’opera dei governi sciagurati, da Berlusconi a
Renzi/Gentiloni/Calenda consegnando a scatola chiusa l’Ilva ad
ArcelorMittal, dopo aver tradito platealmente i cosiddetti
“elettori” e averli usati semplicemente come sgabello per vincere
le elezioni e andare al governo e per dare una poltrona a cinque tizi
di Taranto che sarebbero deputati al parlamento ma della cui
presenza nessuno se n’è accorto – e forse questo è anche un
bene…
Però
siamo assolutamente stufi di associazioni, “genitori” che un
giorno sì e un giorno no mandano appelli al governo,
all’avvocaticchio che fa il presidente del consiglio e a Di Maio,
perché vengano a Taranto. Di Maio a Taranto non è venuto
perché sa bene di averla fatta grossa.
Ma
ora non ha senso invitarlo a venire, perché se viene va contestato
e non incontrato, perché a questo punto al tradimento di Di Maio
avremmo anche il tradimento delle associazioni. Di Maio deve subire
lo stesso trattamento di Renzi e di altri esponenti delle Istituzioni
che hanno strumentalizzato la città, lavoratori, cittadini
colpiti, famiglie di morti e ammalati, per i propri interessi
politici ed economici, al servizio di chi comanda per davvero, ieri
Riva, oggi ArcelorMittal.
Lo
Slai cobas sc preannuncia sin da ora che se Di Maio sarà a
Taranto sarà contestato, con tutti i mezzi necessari.
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