mercoledì 20 febbraio 2019

VERSO LO SCIOPERO DELLE DONNE 8 MARZO, "LETTERA APERTA ALLE LAVORATRICI DELLA SCUOLA"

Lettera aperta

Cara lavoratrice della scuola,
per anni hanno creato una contrapposizione tra chi è diversamente sfruttato: insegnanti di ruolo contro precari, maestre diplomate magistrali contro maestre SFP, docenti abilitati contro docenti non abilitati.
In realtà condividiamo la medesima condizione, in particolare condividiamo la condizione femminile che ci impone un doppio sfruttamento nei posti di lavoro, nella famiglia e nella società tutta: il nostro precariato si esprime in tutte le dimensioni della vita e lo sfruttamento si concretizza in salari più bassi; licenziamenti diffusi; femminicidi; violenze sessuali; lavoro di cura (casa, anziani..) ; innalzamento dell’età pensionistica; lavoro riproduttivo; attacchi alla 194 e Ddl Pillon: molestie perpetrate ideologicamente e materialmente. Veniamo accusate, come lavoratrici del Sud di impegnarci troppo poco, di allargare la schiera di lavoratori fannulloni. Questo attacco strumentale al tentativo di regionalizzazione dell’istruzione in base al PIL regionale mostra come si consideri normale che la condizione delle donne e delle giovani donne meridionali debba continuare ad essere peggiorata; veniamo accusate di esercitare un diritto alla maternità che verrà abolito costringendoci al lavoro sino al nono mese di gravidanza.
Ci chiamano “cattive insegnanti” quando difendiamo con la lotta la nostra dignità e quei
diritti che pretendiamo vengano estesi a tutte le lavoratrici, dentro e fuori la scuola. Ci chiamano “cattive insegnanti” quando tutti i giorni ricordiamo alle nostre studentesse e ai nostri studenti che la battaglia per la libertà di genere e classe va combattuta a partire dalle nostre scuole, abbattendo frontiere mentali e fisiche e contrastando la didattica delle competenze con la formazione del pensiero e della coscienza critica.
Dobbiamo tornare a fare conoscenza, a riconoscere e smascherare il moderno patriarcato insito nella nostra lingua, nei nostri testi scolastici, nel modello competitivo che ci spinge a ricercare una misera remunerazione individuale legata alla scuola del “progettificio”.

Ci chiamano “cattive insegnanti” e hanno ragione! Perché rifiutiamo la logica della scuola azienda, perché siamo convinte che i diritti scippati si possono riconquistare solo con la solidarietà tra donne e la lotta radicale come quella portata avanti da uno dei settori più combattivi delle maestre.

Per questo ci appelliamo a tutte le lavoratrici della scuola, alle precarie e in particolare alle insegnanti di terza fascia: costruiamo dal basso un’opposizione concreta contro le scelte politiche di un governo razzista e sessista che oltre ad aver aumentato la precarietà con il decreto” dignità” continua a far proselitismo con false promesse e pericolose prospettive.

8 MARZO SCIOPERO GENERALE DELLE DONNE

Lavoratrici della scuola autorganizzate
Lavoratrici dello Slai cobas per il sindacato di classe
Movimento Femminista proletario Rivoluzionario

per lo sciopero a Taranto e decidere iniziative di preparazione vi invitiamo a mettetervi in contatto con:

Slai cobas per il sindacato di classe via L. Andronico, 47 – 3475301704 – slaicobasta@gmail.com

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