martedì 5 febbraio 2019

Palombella viene all'Ilva - Una verifica che già sa bene essere in negativo - Che farà Palombella? Una passeggiata come i politici, ad usum carriera sindacale, o metterà in discussione l'Accordo?



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La Uilm chiede a Mittal rispetto accordo e tutele lavoratori

Il 6 febbraio una delegazione del sindacato guidata dal segretario generale Palombella visiterà lo stabilimento Taranto


Dal Corriere di Taranto
Il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella – insieme a una delegazione nazionale, regionale e locale di Taranto – visiterà mercoledì 6 febbraio lo lo stabilimento tarantino di ArcelorMittal Italia. La visita, è detto in una nota, ha lo scopo principale di verificare di persona lo stato di avanzamento dei lavori sul rispetto del piano ambientale e sull’adeguamento tecnologico, nonché il livello di copertura dei parchi primari, ma sarà anche un modo per incontrare i lavoratori e vedere qual è il nuovo volto dello stabilimento più grande del Gruppo. Per queste ragioni, al termine della visita, alle ore 14.30, la Uilm nazionale terrà una conferenza stampa in una sala della direzione di ArcelorMittal Italia. 
Una verifica urgente a livello locale“: è ciò che ha chiesto la Uilm in merito al rispetto dell’accordo del 6 settembre 2018 relativamente alla gestione di assunzioni ed esuberi per i lavoratori dello stabilimento siderurgico di Taranto Arcelor Mittal (ex Ilva). “In particolare, chiediamo una verifica – sottolinea il segretario provinciale della Uilm di Taranto Antonio Talòsulla modalità di distribuzione dei numeri e delle unità lavorative, reparto per reparto, rispetto al piano industriale, che, ad oggi, è sconosciuto. Dall’azienda Arcelor Mittal aspettiamo pragmatismo, trasparenza ed attenzione ai dipendenti. Le stesse trasparenza ed attenzione sono, secondo la Uilm, da rivolgere anche ai fornitori, al territorio e alle migliaia di disoccupati di Taranto e provincia“. Si assiste “invece, all’affidamento lavori – sostiene Talò – ad aziende non del territorio, con l’aggravante che le stesse operano portando con loro anche dipendenti (come nell’esempio di Cimolai ed altri). Capiamo le leggi di mercato, ma riteniamo che non sia più ammissibile continuare con contratti multiservizio al limite della legalità e della dignità dei lavoratori. È necessario intervenire su più fronti, a salvaguardia della trasparenza – conclude il sindacalista – e del rispetto dei lavoratori, se veramente si vuole guardare concretamente al territorio e camminare in quel percorso di discontinuità, così come era stata proclamata“.

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