(Dal Corriere di Taranto)
Erano state realizzate per mitigare gli effetti delll’inquinamento e delle emissioni odorigene del polo siderurgico ex Ilva, ora ArcelorMittal, di Taranto. Gli accertamenti svolti dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce, iniziati nel secondo semestre del 2018 e suffragati nella parte tecnico-chimica dalle analisi effettuate dall’Agenzia regionale protezione ambiente della Puglia (Arpa),
hanno stabilito, invece, che tre collinette ecologiche di proprietà di Ilva in amministrazione straordinaria costituiscono una enorme discarica abusiva composta di svariate tonnellate di rifiuti industriali derivanti dalle lavorazioni degli impianti del polo siderurgico quali loppa, scorie d’altoforno e altro che, esposti all’azione degli agenti atmosferici, hanno riversato nei terreni e nell’ambiente circostante, sostanze altamente tossiche e cancerogene come diossine, furani, pcb (policlorobifenili), idrocarburi e metalli vari. Per questo motivo stamane è stato eseguito dai militari il sequestro preventivo d’urgenza, emesso dalla Procura della Repubblica del tribunale di Taranto, di un’area di circa 9 ettari (90.000 metri quadrati), costituente le tre collinette ecologiche.
“L’Amministrazione apprende da fonti stampa del sequestro giudiziale di una vasta area di pertinenza dello stabilimento siderurgico al confine del quartiere Tamburi. È sconcertante quanto in passato si sia abusato, con estrema leggerezza, del nostro territorio e di come si sia attentato alla salute dei cittadini“. Lo afferma in una nota il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci riferendosi al sequestro da parte dei carabinieri del Noe di Lecce di tre collinette ‘ecologiche’, che erano state realizzate per mitigare gli effetti dell’inquinamento e delle emissioni odorigene provenienti dal polo siderurgico ex Ilva ma sarebbero diventate discariche a cielo aperto. “Il Comune di Taranto – aggiunge Melucci – darà il massimo supporto agli inquirenti ed ai soggetti preposti al fine di restituire presto serenità ai cittadini di quel quartiere. Ove si avviasse un procedimento, anche con la costituzione di parte civile. Ogni volta che Taranto prova a compiere un passo in avanti, qualcosa ci riporta indietro, ma non si può mollare, non si devono ripetere gli errori e le omissioni del passato, non si può arrestare il processo di ambientalizzazione. E in questo siamo sicuri che continueremo ad avere la vicinanza del Governo. Nelle prossime ore l’Amministrazione si confronterà con Arpa Puglia e compirà ogni necessario approfondimento sul caso“.
Erano state realizzate per mitigare gli effetti delll’inquinamento e delle emissioni odorigene del polo siderurgico ex Ilva, ora ArcelorMittal, di Taranto. Gli accertamenti svolti dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce, iniziati nel secondo semestre del 2018 e suffragati nella parte tecnico-chimica dalle analisi effettuate dall’Agenzia regionale protezione ambiente della Puglia (Arpa),
hanno stabilito, invece, che tre collinette ecologiche di proprietà di Ilva in amministrazione straordinaria costituiscono una enorme discarica abusiva composta di svariate tonnellate di rifiuti industriali derivanti dalle lavorazioni degli impianti del polo siderurgico quali loppa, scorie d’altoforno e altro che, esposti all’azione degli agenti atmosferici, hanno riversato nei terreni e nell’ambiente circostante, sostanze altamente tossiche e cancerogene come diossine, furani, pcb (policlorobifenili), idrocarburi e metalli vari. Per questo motivo stamane è stato eseguito dai militari il sequestro preventivo d’urgenza, emesso dalla Procura della Repubblica del tribunale di Taranto, di un’area di circa 9 ettari (90.000 metri quadrati), costituente le tre collinette ecologiche.
“L’Amministrazione apprende da fonti stampa del sequestro giudiziale di una vasta area di pertinenza dello stabilimento siderurgico al confine del quartiere Tamburi. È sconcertante quanto in passato si sia abusato, con estrema leggerezza, del nostro territorio e di come si sia attentato alla salute dei cittadini“. Lo afferma in una nota il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci riferendosi al sequestro da parte dei carabinieri del Noe di Lecce di tre collinette ‘ecologiche’, che erano state realizzate per mitigare gli effetti dell’inquinamento e delle emissioni odorigene provenienti dal polo siderurgico ex Ilva ma sarebbero diventate discariche a cielo aperto. “Il Comune di Taranto – aggiunge Melucci – darà il massimo supporto agli inquirenti ed ai soggetti preposti al fine di restituire presto serenità ai cittadini di quel quartiere. Ove si avviasse un procedimento, anche con la costituzione di parte civile. Ogni volta che Taranto prova a compiere un passo in avanti, qualcosa ci riporta indietro, ma non si può mollare, non si devono ripetere gli errori e le omissioni del passato, non si può arrestare il processo di ambientalizzazione. E in questo siamo sicuri che continueremo ad avere la vicinanza del Governo. Nelle prossime ore l’Amministrazione si confronterà con Arpa Puglia e compirà ogni necessario approfondimento sul caso“.
Nessun commento:
Posta un commento