domenica 10 febbraio 2019

Lavoratori appalti comunali - Cgil e Cisl vanno a ruota dello Slai cobas - Ma pongono solo una parte dei problemi

La lettera fatta nei giorni scorsi da Cgil e Cisl al Sindaco, chiedendo una "Convocazione urgente per sollecitare informative in merito ad una serie di appalti comunali che risultano in scadenza":
"28 febbraio per l’appalto servizi generali per la funzionalità e fruibilità delle strutture pubbliche comunali, con 86 unità interessate; il 30 marzo quello dei servizi inerenti alle pulizie e alla sanificazione dei plessi comunali con 53 unità interessate, il cui contratto è in proroga con la società cooperativa Teoma; il 30 giugno, concernenti il servizio di pulizia e sanificazione degli Asili comunali, con 89 unità interessate e quello di pulizia dei bagni pubblici, con 37 lavoratori".
Da aggiungere - non citato da questi sindacati, sarà perchè loro non ci sono dentro, ma mai un sindacato deve guardare solo ai "propri" lavoratori“ - l'appalto della piccola manutenzione del Verde con 21 lavoratori ex Pasquinelli, che scade il 31 marzo;
segue di fatto sia le richieste di incontro fatte a decine nei mesi scorsi fino al 31 gennaio di quest'anno, sia gli incontri fatti ma vecchi e i cui impegni professati dai vari assessori non si sono ancora concretizzati, sia le iniziative di mobilitazione dello Slai cobas fino all'ultima al consiglio comunale del 31 gennaio scorso.
Meglio tardi che mai. Ma non ci si può mettere "medaglie" dell'ultim'ora - troppo vicine alla manifestazione nazionale dei sindacati a Roma di sabato scorso - dividendo i lavoratori e facendo, alcuni, del millantato credito su privilegiati rapporti con l'Amministrazione comunale. 

Comunque, effettivamente assistiamo ad un atteggiamento del Comune sordo rispetto ai problemi seri sul futuro occupazionale e sulle condizioni di lavoro dei lavoratori operanti negli appalti comunali; o al massimo di interventi spot, con proroghe anche di 1/2 mesi degli appalti, che lasciano i lavoratori e le lavoratrici in una permanente incertezza e non risolvono le condizioni in cui lavorano.
Ma c'è stato anche di peggio: il 31 gennaio ai lavoratori ex Pasquinelli andati tranquillamente in consiglio comunale per consegnare una lettera a sindaco, assessori e consiglieri e sollecitare l'incontro, l'ass. Viggiano invece di rispondere per pochi minuti, ha chiamato digos e Ditta per minacciare e impedire ai lavoratori slai cobas di esercitare un legittimo diritto.

Noi vogliamo soluzioni non a tampone, ma stabili che servano ai lavoratori e alla città, per servizi essenziali -vedi asili comunali, raccolta differenziata.
Ma, nello stesso tempo, non basta per questi lavoratori, salvaguardare il posto di lavoro. Riteniamo sbagliata ogni posizione sindacale che dica: "purchè lavorino, già è tanto in una situazione di grande disoccupazione..."; perchè così il lavoro diventa una concessione non un diritto e i diritti salariali e normativi per tutti anche per coloro che ancora non lavorano vengono cancellati sempre di più fino ad arrivare alla vergogna, all'illegalità degli asili dove si lavora al di sotto del minimo di orario contrattuale e non viene riconosciuta la doppia mansione. 

Noi abbiamo chiesto da tempo e chiediamo:
Per i lavoratori, lavoratrici ex Pasquinelli il loro rientro stabile nel ciclo raccolta differenziata e selezione rifiuti, dove hanno lavorato per ben 6 anni, acquisendo professionalità ed esperienza. 
Per le lavoratrici e lavoratori, dipendenti Teoma, che vengano salvaguardate le attuali ore di lavoro, dato che il Comune nel nuovo appalto punta a tagliare le ore - portandole da 4 ore giornaliere già poche, a 3.  
Per le lavoratrici degli asili, per cui addirittura da quest'estate negli incontri avuti gli assessori avevano promesso l'aumento dell'orario di lavoro a 20 ore settimanali, vogliamo che questo aumento si realizzi subito. Insieme al mettere fine ai periodi di sospensione (estivi, natalizi e altre festività), dove le lavoratrici perdono mesi, settimane, giornate di lavoro e quindi di salario; e al riconoscimento contrattuale della loro doppia attività lavorativa: pulizie e ausiliariato.

Per i lavoratori del servizio nelle strutture pubbliche, per cui in questi anni il lavoro è ancora peggiorato, con riduzione del numero dei lavoratori in alcuni strutture importanti per la cittò (un esempio clamoroso è il Parco del Mirto, uno dei rari "polmoni verdi"), ma vi sono anche discriminazioni su aumenti di orario di lavoro dati ad alcuni ma non a tutti, chiediamo che vi sia un incremento dei lavoratori e un aumento egualitario dell'orario di lavoro - tenendo conto anche del pensionamento di alcuni lavoratori.


Lo Slai Cobas ha risollecitato il Comune a fare incontri risolutivi.
Ma fin da ora ha proclamato, inviando già la comunicazione alle varie ditte appaltatrici, e al Comune, lo SCIOPERO PER L'8 MARZO.
In questi appalti la maggioranza dei lavoratori sono donne, per cui la precarietà, le condizioni misere di lavoro in termini di orari, di salario pesano al doppio, dato che pesano sulla loro indipendenza economica, sulle loro decisioni di vita, con tutte le conseguenze in termini di oppressione familiare, di impossibilità di liberarsi da situazioni di violenza familiare.

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