All’ex Ilva licenziamenti in una logica da fascismo aziendale
L’ArcelorMittal ha fatto in questi mesi dei licenziamenti illegittimi. Prima il lavoratore Riccardo Cristello “colpevole” di aver condiviso su facebook un invito a vedere la fiction “Svegliati amore mio” che rappresentava una situazione di inquinamento, morti di bambini che ricorda Ilva e Taranto; avviando una politica da fascismo aziendale, in cui ai lavoratoriè impedito anche di pensare. Un licenziamento che non è stato revocato perchè giustamente Riccardo non ha accettato di piegare la testa.
Poi è seguito il licenziamento di un delegato “colpevole” di aver aderito ad uno sciopero sindacale.
E ancora, altri tre lavoratori, arrivando ad accusarli di aver causato l’esplosione e l’incendio alla colata continua all’Acciaiera 2 il giorno di pasquetta; quando all’ex Ilva gli incidenti si ripetono perchè Mittal non fa neanche la normale manutenzione.
Si tratta di licenziamenti punitivi che vogliono essere un pesnane segnale di ricatto, minaccia verso tutti i lavoratori. Questi licenziamenti non devono passare!
All’AMIU licenziamenti per rappresaglia
2 lavoratori della cooperativa L’Arca - ex lavoratori della Pasquinelli, iscritti allo Slai cobas, di cui uno delegato, sono stati licenziati, su espressa intimazione da parte dell’Amiu alla cooperativa, dopo che dal 13 maggio scorso, vale a dire dalla bellezza di più di un mese, non lavorano e ora perdono la loro unica fonte del reddito per cui hanno lottato per 10 anni, e il loro sacrosanto diritto di ritornare a lavorare nell’impianto attualmente in funzione alla pasquinelli, dove hanno operato per cinque anni - e dove invece altri lavorano da ben 8 mesi pur essendo parte dello stesso appalto e dello stesso percorso.
All’AMIU licenziamenti per rappresaglia
2 lavoratori della cooperativa L’Arca - ex lavoratori della Pasquinelli, iscritti allo Slai cobas, di cui uno delegato, sono stati licenziati, su espressa intimazione da parte dell’Amiu alla cooperativa, dopo che dal 13 maggio scorso, vale a dire dalla bellezza di più di un mese, non lavorano e ora perdono la loro unica fonte del reddito per cui hanno lottato per 10 anni, e il loro sacrosanto diritto di ritornare a lavorare nell’impianto attualmente in funzione alla pasquinelli, dove hanno operato per cinque anni - e dove invece altri lavorano da ben 8 mesi pur essendo parte dello stesso appalto e dello stesso percorso.
Questa azione è una vera ritorsione da parte della presidenza dell’Amiu, per il fatto che questi lavoratori sono andati il 10 maggio all’inaugurazione dell’impanto per ricordare i loro diritti al lavoro stabile. Dopo un’indegna pressione illegittima circa la loro iscrizione sindacale, oggi questi due lavoratori vengono licenziati. Quando tutti sanno in città come sia stato soprattutto lo Slai cobas con la lotta che si è battuto per la raccolta differenziata, per l’attivazione dell’impianto pasquinelli, come risorsa per il lavoro in sicurezza e per l’ambiente.
Revoca immediata di questi licenziamenti e il rientro al lavoro senza discriminazioni.
In tutta Italia, nonostante ci sia ancora il blocco dei licenziamenti che ora padroni e governo vogliono togliere, ci sono centinaia di licenziamenti e repressione verso i lavoratori che lottano - come sta accadendo alla FedEx dove mazzieri dei padroni, sotto gli occhi benevoli della polizia hanno attaccato con gravi feriti i lavoratori in presidio!
In tutta Italia, nonostante ci sia ancora il blocco dei licenziamenti che ora padroni e governo vogliono togliere, ci sono centinaia di licenziamenti e repressione verso i lavoratori che lottano - come sta accadendo alla FedEx dove mazzieri dei padroni, sotto gli occhi benevoli della polizia hanno attaccato con gravi feriti i lavoratori in presidio!
Il 19 giugno manifestazione nazionale a Roma
Solidarietà con la lotta dei licenziati!
Solidarietà con la lotta dei licenziati!
Se toccano uno toccano tutti!
Lavoro non repressione!
Lavoro non repressione!
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