Al Sig. PREFETTO di Taranto
TA. 9.6.21
La scrivente O.S., Slai cobas per il sindacato di classe chiede un incontro, al più presto possibile a fronte di una grave e illegittima situazione di perdita del lavoro di una parte dei lavoratori ex Pasquinelli, dipendenti della Soc. Coop. L'Arca arl, su decisione dell'Amiu.
Si tratta di un provvedimento di attacco al lavoro mai accaduto in questo modo nella nostra città negli appalti pubblici.
8 lavoratrici e lavoratori improvvisamente dal 13 maggio sono a rischio licenziamento, viene loro negato di continuare il lavoro che fino a tale giornata hanno svolto per conto dell'Amiu con la Coop. L'Arca, non per ragioni oggettive, non per fine o riduzione dell'appalto, ma per esplicita dichiarata ritorsione da parte del Presidente dell'Amiu verso lavoratori che hanno avuto l'unica “colpa” di essere andati il 10 maggio all'inaugurazione di una parte dell'impianto pasquinelli, dove questi lavoratori hanno lavorato per 5 anni e attendevano di essere richiamati, come gli altri loro 13 colleghi.
In un incontro convocato dall'Arpal su richiesta sindacale il Presidente dell'Amiu per giustificare questo cessazione del lavoro ha fatto dichiarazioni, a parere della scrivente, molto pesanti nei confronti dello Slai cobas e della sua coordinatrice – che ugualmente era presente il 10 maggio alla Pasquinelli - spiegando questo improvviso e assurdo provvedimento verso gli 8 lavoratori al solo fine di voler “punire” e liberarsi dello Slai cobas.
E possibile che per questo, 8 lavoratori monoreddito, le loro famiglie sono senza lavoro, senza salario, dopo 10 anni che attendono di avere un lavoro stabile col rientro nel loro precedente lavoro sull'impianto di selezione – peraltro previsto da un “Avviso pubblico” comprensivo di clausola sociale?
Noi pensiamo che questi “licenziamenti” siano un'aperta ingiustizia, un'azione illegittima.
Quanto sta accadendo, inoltre - anche questo mai accaduto prima negli appalti pubblici - viola il normale rapporto tra ente appaltante, appaltatore e lavoratori impiegati nell'appalto; viola la normale attività e democrazia sindacale; è un atto discriminatorio tra i 21 lavoratori, tenendo conto che gli altri 13 invece continuano a lavorare. Tutto questo con il “blocco dei licenziamenti” tuttora in corso e in una città in cui tanto ci si adopera per la salvaguardia dei posti di lavoro.
Questa situazione sta provocando, altresì, un blocco dell'avvio completo dell'impianto di selezione con l'instaurazione del 2° turno - che doveva impiegare tutti i 21 lavoratori ex pasquinelli occupati dall'Arca - con conseguente danno per la cittadinanza.
La scrivente OS, dopo aver espletato i dovuti passaggi presso Arpal, purtroppo senza risultato finora, chiede un incontro urgente al Sig. Prefetto perchè si adoperi nell'ambito delle sue competenze affinchè cessi al più presto questa incresciosa e preoccupante situazione.
In attesa, con osservanza
SLAI COBAS per il sindacato di classe
Calderazzi Margherita
3475301704 - slaicobasta@gmail.com
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