venerdì 25 giugno 2021

All'ex Ilva GE la lotta continua - ma Acciaierie d'Italia conferma cassa integrazione

Genova, agente municipale tenta di forzare blocco operai ex Ilva: scoppia il parapiglia
 
GENOVA - Il momento più convulso della seconda giornata in piazza degli operai di Acciaierie d'Italia per dire no alla cassa integrazione ordinaria è il parapiglia che nasce di fronte alla stazione ferroviaria di Cornigliano, fra bus e auto in coda e il sole che scotta e fa sudare, innervosire.

Uno scooterista bloccato nel traffico litiga con alcuni operai perché pretende di transitare. A dire dei lavoratori, offende e esibisce un tesserino della polizia locale, dicendo che deve passare per consegnare atti giudiziari.

Ne nasce un parapiglia: gli operai più calienti accerchiano il cantunè, che viene spintonato, vola qualche manata.
Si scopre poi che si tratta di un ispettore della sezione di Sestri Ponente.

La versione dei fatti della polizia locale in serata: l'aggredito è un nostro funzionario che si era qualificato invitando gli operai ad assumere un atteggiamento meno aggressivo nell’intimare ai conducenti dei veicoli di arrestare la marcia. Da lì è nato il paraglia in cui anche un agente della polizia locale è stato colpito da un calcio e un pugno.

La storia insomma finirà in tribunale.

Ora si attende e si teme lunedì 28 giugno, giorno dell'atteso incontro con il ministro del Lavoro Orlando, che però arriverà a Genova troppo tardi, quando la cassa integrazione sarà già avviata. Ed era quello che gli operai non volevano. "Fare cassa integrazione quando i nostri prodotti sono richiestissimi dal mercato è assurdo" denunciano.

La conferma da Acciaieri d'Italia che ha risposto no alla richiesta dei sindacati di sospendere la procedura di cassa integrazione in attesa dell'incontro con Orlando. La procedura si chiude domenica 27 giugno, il giorno dopo parte la cassa.

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