giovedì 17 marzo 2022

Dopo l’Ucraina, i padroni dell’industria militare italiana di Leonardo S.p.a (il 30% è la quota del governo) già pianificano nuovi profitti legati alle prossime guerre con la complicità dei governi

Leonardo punta a conquistare la leadership europea nell’Elettronica per la Difesa con un piano di crescita e sviluppo quinquennale che pone al centro il sistema industriale italiano. La sede di Grottaglie della Divisione Aerostrutture incorporerà anche la componente di sperimentazione di sistemi di comando e controllo in ambito navale attualmente sviluppata nel sito di Taranto

LO SVILUPPO E IPROFITTI VENGONO FATTI SULLE GUERRE, SUIMORTI. 

GLI OPERAI NON POSSONO STARE IN SILENZIO! 

La Leonardo (ex Finmeccanica) è il classico esempio di fusione di capitale finanziario con le fabbriche che è il capitalismo imperialista. Questo porta a nuove spartizioni del mondo e ai superprofitti delle industrie di morte: è la natura di classe di questo sistema. La sua esistenza sta mettendo in pericolo tutta l’umanità e i proletari e i popoli non hanno altra strada da percorrere che è quella del suo rovesciamento con la violenza giusta che è l’opposto della violenza reazionaria della guerra interimperialista.

Corsa agli armamenti senza più freni: dopo la Germania anche il governo italiano starebbe valutando con la prossima legge di bilancio (ottobre 2022) un incremento graduale della spesa militare di circa 8/10 miliardi di euro nei prossimi 5 anni in risposta agli attuali sviluppi geopolitici.

Il business militare ha trainato la ripresa di Leonardo nel 2021.

L’invasione russa dell’Ucraina accelererà i piani per il consolidamento della difesa europea e Leonardo è pronta a svolgere un ruolo di primo piano.

Il 10 marzo il cda del gruppo ha approvato i conti del 2021 che chiudono con ricavi a 14,1 miliardi (+5%), ordini per 14,3 miliardi (+4%) e utile a 587 milioni (+142%).

“Il flusso di cassa operativo 2021 “è risultato al di sopra della guidance e doppio rispetto alle attese. Abbiamo ripreso il percorso di crescita con risultati al di sopra dei livelli pre-pandemici” ha sottolineato Profumo. E l’88% dei ricavi di Leonardo proviene proprio dal business difesa e governativo.

Leonardo, ecco come l’ex Finmeccanica punta alla difesa europea dopo l’Ucraina

“Vogliamo essere i primi al mondo per gli elicotteri e leader in elettronica e cybersecurity” ha ribadito Profumo in una recente intervista al Messaggero. E proprio ieri Leonardo ha presentato il piano a cinque anni per l’elettronica per la Difesa con investimenti per 1,5 miliardi tra Italia e Uk.

Lo scrive il quotidiano francese Les Echos. La “creazione di un sistema europeo di difesa e di sicurezza” e la “creazione delle spese di difesa nell’Ue e i Paesi vicini potrebbero accelerarsi, creando così delle opportunità per le aziende del settore”, ha detto Alessandro Profumo, ad di Leonardo in occasione della presentazione dei risultati 2021.

Inoltre, Profumo ha ricordato che Leonardo faceva già parte di diversi programmi congiunti di difesa europei tra cui l’Eurodrone e Tempest.

Proprio ieri l’azienda ha presentato un piano di crescita e sviluppo quinquennale che pone al centro il sistema industriale italiano con 200 milioni di euro di investimenti annui dedicati all’Italia che arrivano a 300 milioni annui considerando anche il Regno Unito.

‘Perno del processo di rafforzamento delle linee produttive sarà la ‘Factory of the Future’, il modello per una fabbrica intelligente, già in corso di sviluppo nel Regno Unito, con robotica e sistemi digitali. Il piano conta sui 18 poli di eccellenza italiani che “saranno in grado di gestirne il portafoglio tecnologico attraverso l’intera filiera del valore, dallo sviluppo, alla produzione fino al supporto post-vendita”. Prevede anche la “creazione di un ecosistema di open innovation con il mondo della formazione e della ricerca. Saranno coinvolti oltre 20 poli universitari e centri di ricerca e 9 Its/Iitis.

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