L'iniziativa è parte di una giornata di mobilitazione nazionale che ha visto presidi anche alle Prefetture/Questure di Roma, Milano, Torino, Modena.
Mentre da Roma arrivava notizie che il Ministero degli Interni negava l'incontro previsto con un funzionario centrale, proponendo in alternativa un incontro col prefetto, a Foggia l'azione ha ottenuto un risultato parziale: l'impegno a riaprire da domani le presentazioni delle domande di protezione internazionale, sospese un mese fa per l'eccessivo numero di richieste.
All'uscita della delegazione dal palazzo, è stata improvvisato un breve corteo che al grido di "Documenti per tutti! Documenti subito!" ha attraversato l'isola pedonale, sfidando una fitta pioggia.
Da Taranto, una delegazione dello Slai Cobas per il Sindacato di Classe ha voluto contribuire alla manifestazione.
Ecco un sommario estratto dell'intervento: Anche da Taranto abbiamo voluto portare la nostra presenza e contributo, malgrado ogni difficoltà, alla manifestazione "documenti per tutte e tutti, repressione per nessuno". Lo abbiamo fatto perché questa è una lotta importante, per tutti i lavoratori in Italia, nativi o immigrati che siano, e ancor di più in questi giorni. Lottare per i documenti oggi non è soltanto, come sempre è stata, la lotta per sottrarre i lavoratori immigrati, soprattutto in questa zona i braccianti, alle condizioni di ricatto e schiavitù, negazione dei diritti elementari, ma in questi giorni di guerra imperialista, significa lottare anche contro un'ulteriore ancor più inaccettabile discriminazione: a fronte dell'accoglienza a braccia aperte, garantita ai profughi di guerra ucraini, per altro giusta, questo governo rinnova la sua logica razzista continuando a negare documenti per gli altri profughi fuggiti da altre guerre, come se la guerra inter-imperialista in Ucraina fosse l'unica vera guerra, come se gli ucraini fossero gli unici veri profughi; mentre quelli che sono qui da anni e lavorano nelle nostre campagne, in fuga da altre guerre, di ogni tipo, di cui le potenze imperialiste di NATO, UE, Italia compresa, sono corresponsabili e da cui hanno tratto profitti.
Perciò in questa giornata è importante che si uniscano le legittime rivendicazioni alla lotta contro questa guerra e questo governo che in essa ci sta trascinando. E' ben chiaro il legame che c'è tra la politica guerrafondaia di questo governo e le politiche che permettono il super-sfruttamento degli immigrati, le politiche razziste che li discriminano.
Abbiamo appena ricevuto la notizia che mentre qui la nostra delegazione viene ricevuta in Prefettura, a Roma stanno negando l'incontro col funzionario del Ministero che avevano assicurato. Non ci sorprende, sappiamo per nostra esperienza diretta, anche a Taranto dove anni fa abbiamo ottenuto risultati positivi nella lotta per i documenti, che solo la lotta in prima persona, dura, senza paura di ritorsioni, degli immigrati e di tutti gli antirazzisti e solidali può imporre tavoli, incontri, fino a ottenere soluzioni.
Per questo questa giornata deve essere l'inizio di una campagna di lotta prolungata e diffusa che continui la lotta che tutti noi stiamo portando avanti da anni e che ci impegniamo a continuare fino a quando questo sistema di sfruttamento di tutti i lavoratori, italiani e immigrati, non sarà sconfitto.
Oggi è soltanto l'inizio: quello che ci negano oggi dovranno darcelo domani, se insistiamo e alziamo il livello della nostra forza e unità, rendendo più forti e ampie le nostre azioni.
Documenti per tutti, repressione per nessuno!"
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