venerdì 18 marzo 2022

Protesta a Taranto - E dove starebbe la "gravità"?

Una protesta legittima a Taranto quella di mercoledì 16, che segue quella davanti all’Ammiragliato contro la guerra imperialista in Ucraina, contro l’invasione e i bombardamenti della Russia, contro l’aumento delle spese militari e l’invio di mezzi, armi, soldati per una guerra tra predoni imperialisti, con la possibilità, come è successo in altre guerre, di usare Taranto come base di partenza per questa nuova impresa bellica, al servizio della Nato/Usa e dei padroni del mondo, compresi i profitti dei padroni italiani, Eni, Leonardo, ecc., diventa l’evento più da condannare, da reprimere, per Polizia/Digos, mass media nazionali e locali, Istituzioni, e tutti i partiti dell’arco parlamentare da FdI-Lega a Pd-M5S che sulla guerra trovano, senza problemi, la loro unità.

Se non fosse preoccupante per il clima guerrafondaio in corso, sarebbe ridicolo!

Cosa è un “vilipendio delle Forze armate”, un grido “assassini” di fronte alla violenza immane della guerra a cui stanno dando il proprio sostegno anche i soldati italiani, che al posto di parole danno man forte a fatti pesanti che, altro che “offese”, provocano distruzioni, morti?

Cosa è una buccia, un mandarino caduti in mare di fronte alle bombe che stanno cadendo sui corpi delle persone, di donne, bambini?

Cosa è un legittimo grido “Vergogna” di fronte a uno Stato, un governo, che vuole ampliare la Base Navale di Taranto, spenderci miliardi, mentre voleva pure usare i soldi per le bonifiche per darli ai padroni, senza vergogna per i morti e i malati, la mancanza di lavoro, il dramma della salute di questa città?

In questi giorni giornali nazionali parlano “allarmati” di Taranto per delle grida, mentre gli stessi giornali nessun rigo riservano quando muoiono operai, gente dei quartieri.

“Taranto non è città di guerra! Lavoro NO spese militari!”

“Le guerre degli imperi le pagano sempre i popoli”

“Non una base non un soldato per la guerra imperialista”

Questi ed altri striscioni erano i “terribili” messaggi aperti al passaggio della nave “Carabiniere”.

Qualcuno ha il senso della misura?

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