lunedì 28 marzo 2022

Sulla manifestazione di Firenze - prima nota dello Slai cobas

La manifestazione di Firenze promossa dal Collettivo della Gkn ha visto la partecipazione di 25mila persone, molte delle quali operai e lavoratori, rappresentanze sindacali di base e un gran numero di organizzazioni sociali e politiche che hanno voluto caratterizzare la manifestazione anche e sopratutto contro la guerra imperialista in Ucraina, contro il governo italiano che invia armi, missili, soldati e aumenta le spese militari, scaricando i costi sui lavoratori e le masse popolari.

Questa manifestazione è stata una prima espressione di massa del fronte unito di lavoratori in lotta, studenti e masse popolari, e ha dimostrato che quando la lotta operaia è forte e prolungata ed è capace di chiamare a raccolta tutte le forze a sostegno, essa diventa – e questo è un merito che va dato al Collettivo di fabbrica della Gkn – centro di raccolta di tutte le istanze sociali e politiche – vedi studenti, movimento Friday for Future, No Tav, lotta per la casa ecc. – che si oppongono a questo sistema capitalistico e ai governi che lo rappresentano.

Lo Slai cobas per il sindacato di classe  ha sostenuto fin dall’inizio la lotta degli operai della Gkn e lì dove è presente si è sforzato di generalizzarla contro le delocalizzazioni, a difesa di salari, occupazione - vedi Tessitura Albini di Mottola (TA) - nelle fabbriche e posti di lavoro di Bergamo, tra i precari di Palermo e Taranto, nell'assemblea nazionale delle lavoratrici in lotta ecc.,

Così come e' stato parte determinante per propagandare la manifestazione e l'adesione nella assemblea proletaria anticapitalista.

Lo Slai cobas sc ha raccolto il messaggio che viene dagli operai della Gkn di non limitarsi all’opposizione sindacale e sociale  ma di far avanzare l’idea di un governo nelle mani dei lavoratori e delle masse popolari. Questa manifestazione incoraggia ad andare verso questa strada.

Nello stesso tempo, però, gli organizzatori della manifestazione non hanno voluto dare, per scelta, la parola negli interventi finali agli operai e ai lavoratori/lavoratrici in lotta nelle loro diverse espressioni organizzate; mentre proprio questo avrebbe valorizzato il segno di classe e di lotta di tutta la loro battaglia per farla diventare sempre più la battaglia di tutti gli operai e lavoratori che quotidianamente, dalle fabbriche, alla logistica, alle realtà precarie del sud, combattono duramente contro i piani di padroni e governo.

E’ chiaro che come Slai cobas sc noi vogliamo che avanzi dopo Firenze  questo messaggio, che diventi una realtà organizzata, unita e capace davvero di far fare un salto di qualità alla classe operaia e alle realtà proletarie in lotta.

La manifestazione è stata un grido forte e chiaro contro la guerra, contro l’invasione russa dell’Ucraina, contro il ruolo dell’imperialismo Usa/Nato/Ue-Italia che ha contribuito a crearne le condizioni e oggi l’alimentano, trascinandoci verso un devastante conflitto mondiale. La manifestazione ha detto che armi e profitti di “pace” e di guerra sono la espressione di un sistema imperialista e capitalista che scarica la crisi sui lavoratori, usa anche i fondi per il lavoro, il reddito, la salute, per la scuola, la sanità per l'aumento delle spese militari, attacca e distrugge l’ambiente, trasforma la pandemia in morte di milioni di persone e ora ci strascina in questa guerra.

Il messaggio di lotta per la  pace che viene anche dalla manifestazione del 26 ha senso se diventa lotta contro il proprio governo, guerra alla guerra in tutte le forme possibili e necessarie e valorizzi  la pratica dell’internazionalismo proletario.

Lo Slai cobas sc come tutte le realtà presenti alla manifestazione ora lavorino in forma unitaria e prolungata  per intensificare iniziative di lotta in tutto il paese per uno sciopero generale contro la guerra, l’economia di guerra, l’aumento delle spese militari.

A questo appello corrisponde non una delega ma un’assunzione di responsabilità, che tocca a noi e a tutte le forze partecipanti, di far crescere il nostro impegno e la nostra battaglia concreta innanzitutto nelle fabbriche, sui posti di lavoro, nei quartieri proletari, nelle scuole e nelle piazze, legando la lotta contro la guerra e l'economia di guerra all’intensificazione, estensione della lotta per il lavoro, il salario, la salute, i bisogni sociali dei lavoratori e delle masse popolari.

Slai cobas per il sindacato di classe
28/372022

 







 





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