Nel verbale di riunione del 27.09.21 tra Task force della Regione e Slai cobas in conclusione era scritto:
"Come lavoratori Cemitaly ex Cementir dello stabilimento di Taranto, vorremmo portare alla sua attenzione la vicenda che riguarda i lavoratori dello stabilimento, la collettività Tarantina e non solo.
Facendo un piccolo storico della natura dello stabilimento, non possiamo non tener presente quanto questa azienda sia stata e sarà impattante dal punto di vista ambientale.
La Cementir (Gruppo Caltagirone), in seguito divenuta Cemitaly (Italcementi), ora acquisita dal gruppo Tedesco Heidelbergcement, in una pura logica di delocalizzazione sta portando avanti l’intenzione di ABBANDONARE il sito Tarantino e i suoi lavoratori.
Lavoratori che sarebbero ben felici di partecipare ad una trasformazione ecologica dell’ecomostro in cui hanno lavorato per tanti anni, mettendo a repentaglio in primis la loro salute ma non solo.
Già nel 2014 venivamo messi in cassa integrazione per una amplificata crisi di mercato. Dal 2014 al 2021 abbiamo usufruito delle più svariate forme di cassa integrazione, le quali prevedevano che l’azienda presentasse un PIANO INDUSTRIALE. Piano industriale mai reso noto e mai attuato nonostante fosse vincolante per l’accesso agli ammortizzatori sociali.La beffa, nel settembre 2021 Cemitaly apre una procedura di LICENZIAMENTO COLLETTIVO PER CESSAZIONE ATTIVITA’.
Quanto è lecito che un sito e un azienda che hanno depredato il territorio Tarantino contribuendo a rendere parte di esso un cimitero industriale contaminato VENGANO ABBANDONATI? Abbandono che oltretutto non gli impedirà di continuare ad inquinare. E quanto è lecito che i suoi lavoratori vengano LICENZIATI?
Al fine di un impegno comune affinché la vertenza abbia un epilogo quantomeno accettabile sia per i lavoratori che per la collettività tutta, siamo a richiedere alla spettabile Prefettura un incontro a breve in cui auspichiamo la presenza anche delle Istituzioni Locali Comunali, Provincia, Regione.
VEDI VIDEO - http://www.norbaonline.it/ondemand-dettaglio.php?i=125074
LAVORATORI CEMITALY TARANTO"
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progetti di lavoro per tutti i 51 lavoratori, in particolare nelle bonifiche area industriale;
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legare e finalizzare alla realizzazione di questi progetti i corsi di formazione;
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no a soluzioni individuali, no a “bacini” da cui volta per volta delle ditte dovrebbero attingere singoli lavoratori per brevi periodi; ugualmente No a Lavori Socialmente Utili (LPU) per Comuni – così diventerebbe permanente lo stato di precarietà, quando invece sono molto necessarie bonifiche, o anche riconversione dell'attività dell'attuale Cemitaly;
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in caso di acquisizione della fabbrica da parte di altre aziende, imporre la “clausola sociale” dell'assunzione dei lavoratori Cemitaly.
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