Non è il caso di fare commenti, l'intervista parla da sè, in particolare sul fatto che per Stefano il Comune non è mai, mai quello competente e responsabile (allora che ci sta a fare un sindaco e un comune se non sono in grado di adottare in una città come Taranto provvedimenti sul fronte dell'emergenza lavoro?).
Vorremmo solo informare che lo stesso arcivescovo nell'incontro con i disoccupati alla Tenda per il Lavoro ha nettamente smentito Stefano lì dove sostiene (chiaramente solo per trovare una scusa) che i riti religiosi sarebbero di fatto un ostacolo all'azione del Comune sul fronte Consiglio monotematico, ecc. - con questo discorso, allora, possiamo andarcene a casa...! Ora vengono i riti di S. Cataldo, poi...
Santoro invece, e la sua stessa presenza alla Tenda lo mostra, ha detto che non c'è affatto contraddizione tra questi riti e l'azione da fare urgentemente sul fronte dell'emergenza lavoro.
Quindi, non pensasse Stefano - come fece anni fa - di far sgomberare con la forza la Tenda per il Lavoro dai suoi vigili sceriffo in occasione delle festività di S. Cataldo...!
Tenda disoccupati: parla Stefàno
(di Francesco Ruggieri - da La voce di Taranto).
Rispetto
alla richiesta dei disoccupati organizzati di tenere un consiglio
comunale monotematico sul lavoro abbiamo ascoltato la posizione del
primo cittadino, il dott. Ippazio Stefàno. “Parlando con i disoccupati organizzati ho chiaramente esposto il mio punto di vista -questo ci ha dichiarato al telefono il sindaco- ovvero
la piena disponibilità ad un ampio confronto sul tema; tuttavia ho
evidenziato alcuni aspetti importanti che attengono soprattutto ai
ruoli. Innazitutto è noto che la programmazione del consiglio comunale è
di competenza esclusiva dei capigruppo e del presidente; il sindaco può
sostenere la richiesta e, non solo ciò è stato fatto, ma ho anche
provveduto a che gli stessi disoccupati organizzati incontrassero il
presidente Bitetti insieme ad alcuni consiglieri comunali. C’è poi una
questione relativa ai tempi e una più sotanziale che riguarda la
necessità di realizzare un incontro che abbia la giusta rilevanza. Per i
tempi : pensare di organizzare un consiglio monotematico così
importante nel periodo pasquale, appena trascorso, mi sembra inopportuno
vista l’attenzione della pubblica opinione concentrata sui riti. C’è
poi la necessità di coinvolgere chi può dare risposte concrete, ovvero
la regione, che si occupa peraltro anche dei corsi di formazione
attraverso la provincia (il comune quindi non ha competenze in materia) e
il governo centrale, invitando anche il sottosegretario al lavoro.”
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