Costa troppo produrre pezzi di caldaie a Gioia del Colle. Troppo rispesso ai 10 euro che si spendono nei paesi “low cost” (dove però sono low cost anche i diritti dei lavoratori e le condizioni di lavoro).
Il 10 aprile 2015 l’unità produttiva di Gioia del Colle della Ansaldo, che si occupa esclusivamente della fabbricazione di boiler, terminerà la propria attività produttiva, mettendo in mobilità i 197 addetti dell’impianto gioiese. L’azienda ha, dunque, formalmente avviato la procedura per il licenziamento collettivo dei suoi dipendenti.
La decisione è stata presa – si legge nella lettera – a causa della riduzione degli ordini di acquisti, una “forte contrazione dovuta alla crisi mondiale e alla competizione con aziende a livello globale che producono in paesi Low Cost.
Secondo l’azienda “nel 2014 la Società si è vista costretta a rivedere la propria politica di offerta che è stata allineata ai prezzi di mercato generando una conseguente drastica riduzione dei margini tale da rendere insostenibile la situazione attuale ove non si considerassero drastici interventi”.
E l’analisi effettuata anche con consulenti esterni ha evidenziato come il costo di produzione dello stabilimento di Goia del Colle “è la causa determinante della perdita di competitività del Boiler Ansaldo”: 38 euro sarebbe il costo medio orario di produzione nello stabilimento gioiese, contro i 10 euro nei paesi concorrenti “low cost”.
Lo stabilimento di Gioia del Colle è uno dei più grandi stabilimenti di produzione di caldareria in Europa. Dedicato alla costruzione di parti in pressione, i componenti critici della caldaia, si estende su una superficie di circa 300.000 mq, di cui 75.000 mq coperti, ed è dotato dei più avanzati mezzi di produzione.