lunedì 12 gennaio 2015

Coordinamento naz. Slai cobas sc - sabato mattina - breve report

Sabato 10 gennaio, a partire dalle ore 9,30, presso la biblioteca comunale di Taranto il Coordinamento nazionale dello Slai cobas per il sindacato di classe, si è aperto con l'assemblea operaia e popolare sulla questione del processo e decreto Ilva.
Presenti tante parti civili del processo Ilva: vari operai dell'Ilva e dell'appalto Ilva, lavoratori dei servizi cimiteriali, abitanti dei quartieri Tamburi e Paolo VI; presenti rappresentanti dello Slai Cobas per il sindacato di classe di altre città che nel pomeriggio terranno il coordinamento nazionale.

Questo coordinamento - è stato detto nell'introduzione - inizia con l’Ilva non perché siamo a Taranto, ma perché l’Ilva è, non per decisione nostra ma del governo, questione saliente nazionale.
Non a caso l'anno si è chiuso con due decreti di Renzi nella sua "guerra" contro i lavoratori e in difesa dei padroni: il Jobs Act e quello sull’ilva e la città di Taranto.
Quindi è il governo che ci porta ad affrontare insieme la questione lavoro e la questione Ilva-Taranto. Di qui la scelta della sede di questa riunione.
La questione Ilva è una grande questione nazionale e il decreto ilva e il processo a Riva e complici sono una grande questione nazionale. 

A seguire la parola passa alla coordinatrice nazionale dello Slai Cobas s.c., per l'esposizione della relazione introduttiva, all'interno della quale precisa lo stato dell'arte del processo a padron Riva, sottolineando l'accettazione, tra le parti civili, del sindacato.
"Siamo l'unica realtà dell'autorganizzazione di classe e cittadina presente come parte civile con operai Ilva, lavoratori cimiteriali, abitanti dei quartieri più colpiti. La questione prioritaria era e resta la presentazione di tanti operai, cittadini che chiedono giustizia e risarcimento, la costituzione dello Slai cobas sc è stata fatta soprattutto per contrastare sul campo l'oscena presentazione dei sindacati confederali, che dovrebbero stare seduti tra gli imputati, essendo corresponsabili della situazione che si è creata in fabbrica e in città.
Ha quindi annunciato la presentazione - alla prima udienza dibattimentale, che è il limite massimo entro cui si può fare - di ulteriori richieste di parte civile: di lavoratori Ilva e appalto, ma anche di nuovi come quali della Pasquinelli, come di abitanti ni quartieri Tamburi, Paolo VI, Borgo.

Successivamente interviene Amedeo, padre di Francesco Zaccaria, il gruista morto nella tornado che colpì Taranto il 28 novembre 2012: questi racconta la storia dell'omicidio del figlio, sottolineando come nessuna organizzazione sindacale confederale si sia fatto sentire in quella circostanza, sottolineando come anche nell'ultimo incidente delle gru i sindacati confederali invece di pensare alla sicurezza abbiano incitato i lavoratori a continuare ad andare sulle gru, nell'attesa che l'azienda le mettesse in sicurezza.

Dopo, parla un operaio dell'Ilva, che - attraverso l'esposizione della sua storia personale - chiarisce la assurda e scandalosa situazione all'interno della fabbrica dal punto di vista della trattazione, da parte dei padroni e dei sindacati collusi, delle problematiche legate alla salute dei lavoratori.

Ma anche altri operai dell'Ilva intervengono per ricordare fasi, episodi (un operaio ricorda anche la Palazzina Laf) che tutti dimostrano l'azione costante di aperta collaborazione dei sindacati confederali con l'azienda e contro la tutela dei lavoratori.

Si è passati quindi all'analisi fortemente critica del decreto Ilva che in sostanza esso prevede la salvaguardia degli interessi padronali, ed il peggioramento ulteriore delle condizioni di sicurezza - nonché dei livelli occupazionali - dei lavoratori e passi decisamente indietro sul problema delle bonifiche ambientali. Anche questo decreto conferma che l'unica soluzione e risposta degli operai è il "decreto in difesa degli operai".

In conclusione, il coordinamento nazionale slai cobas lancia due giornate di iniziativa e controinformazione, il 21 alla fabbrica e il 22 in occasione della nuova udienza processuale.

L'assemblea si è conclusa con un brindisi per un nuovo anno di lotta, per un decreto operaio sull'Ilva, e per un vero sciopero generale contro le politiche antioperaie ed antipopolari del Governo centrale.

IN SEGUITO DAREMO UN RESOCONTO DETTAGLIATO DELLE RELAZIONI E DEGLI INTERVENTI PIU' SIGNIFICATIVI.

Nessun commento:

Posta un commento