"Buongiorno, nella mia azienda le giornate di solidarietà che sono 5,5 al
mese vengono pubblicate sul turno mensile così che il lavoratore sà che
in quei giorni rimarrà a casa. Visto che viene chiesto continuamente di
rientrare dalla solidarietà per mancanza di personale, può l'azienda
obbligarmi a rientrare a lavoro in quel giorno dove da turno sono in
solidarietà, visto tra l'altro che non ci concedono giorni di ferie?
Grazie".
La normativa dice:
"Nel contratto di solidarietà può essere previsto che, onde soddisfare temporanee esigenze di maggior lavoro, si possa derogare da quanto stabilito nell’accordo, aumentando l’orario di lavoro con contestuale riduzione delle ore di sospensione".
"Qualora le parti, per soddisfare temporanee esigenze di maggior lavoro, ritengano di applicare una minore riduzione di orario rispetto a quella già determinata nel C.d.S., devono prevederne le modalità nel contratto stesso e darne comunicazione al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali".
La normativa dice:
"Nel contratto di solidarietà può essere previsto che, onde soddisfare temporanee esigenze di maggior lavoro, si possa derogare da quanto stabilito nell’accordo, aumentando l’orario di lavoro con contestuale riduzione delle ore di sospensione".
"Qualora le parti, per soddisfare temporanee esigenze di maggior lavoro, ritengano di applicare una minore riduzione di orario rispetto a quella già determinata nel C.d.S., devono prevederne le modalità nel contratto stesso e darne comunicazione al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali".
"Non è ammesso il lavoro straordinario per i lavoratori posti in solidarietà, a meno che non siano comprovate dall’impresa sopravvenute e straordinarie esigenze collegate all’attività produttiva".
Quindi, questa possibilità di chiedere il rientro durante il contratto di solidarietà, aumentando l'orario di lavoro e riducendo le ore di sospensione, può essere fatta MA DEVE ESSERE GIA' PREVISTA nel contratto di solidarietà stipulato tra azienda e OO.SS.
La normativa parla sempre di "temporanee esigenze di maggior lavoro" dell'azienda, non parla di rientro per "mancanza di personale".
Ma, a nostro parere, anche la mancanza di personale può essere considerato uno dei motivi di esigenza di maggior lavoro da parte degli altri lavoratori e quindi rientrare in quel discorso di "aumento dell’orario di lavoro con contestuale riduzione delle ore di sospensione", se questo poi riguarda uno o più lavoratori in solidarietà deve essere considerato irrilevante, al fine del rispetto della procedura di legge.
Quindi, questa possibilità di chiedere il rientro durante il contratto di solidarietà, aumentando l'orario di lavoro e riducendo le ore di sospensione, può essere fatta MA DEVE ESSERE GIA' PREVISTA nel contratto di solidarietà stipulato tra azienda e OO.SS.
La normativa parla sempre di "temporanee esigenze di maggior lavoro" dell'azienda, non parla di rientro per "mancanza di personale".
Ma, a nostro parere, anche la mancanza di personale può essere considerato uno dei motivi di esigenza di maggior lavoro da parte degli altri lavoratori e quindi rientrare in quel discorso di "aumento dell’orario di lavoro con contestuale riduzione delle ore di sospensione", se questo poi riguarda uno o più lavoratori in solidarietà deve essere considerato irrilevante, al fine del rispetto della procedura di legge.
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