"Il salvataggio dell’Ilva di Taranto deve compiersi entro fine anno,
altrimenti evitare la chiusura sarà difficile".
E questo non lo diciamo noi ma il principale giornale padronale "Sole 24 ore" e ilpresidnete Gozzi della Federacciai.
Sembrerebbe che voglia entrare un'altra multinazionale indiana dell'acciaio, la Jindal, mentre Del Vecchio, il solo nella seconda cordata, quella di Arvedi, a poter mettere soldi liquidi, fa di fatto un passo indietro.
Ora - dice che "non ritiene Arvedi in grado di gestire un turnaround dell’Ilva. «Fin
dall’inizio abbiamo detto che la condizione fondamentale per la nostra
partecipazione era che ci fosse un gruppo industriale dalle spalle
sufficientemente larghe in grado di gestire un’azienda complessa come
Ilva. Stiamo controllando le capacità tecniche e tecnologica di Jindal
per vedere se risponde a queste caratteristiche».
Il patron di Luxottica considera l’Ilva un investimento puramente
finanziario, un suo personale contributo al risanamento di un’azienda
molto importante per il tessuto industriale italiano. Ma non è disposto a
fare una brutta figura nel caso l’operazione non riuscisse ad andare in
porto secondo gli obbiettivi che sono stati prefissati. nei giorni scorsi ha anche pensato di
sfilarsi dalla cordata per l’acquisto dell’Ilva, alla quale dovrebbe
contribuire con 300-350 milioni anche se i suoi soci, Cdp e Arvedi,
contano su di lui. «Se non trovo chi la gestisce non voglio fare
stupidaggini, stiamo approfondendo il tema ».
In questa situazione, che bene che vada comunque porterebbe, sia che passi la cordata ArcelorMittal/Marcegaglia, sia che passi quella di Arvedi-Del Vecchio-Cdp e ora Jindal, ad un taglio di circa 5mila posti di lavoro e a nuovi contratti peggiorativi, per gli operai diventa una lenta agonia, in una realtà in fabbrica sempre più precaria e a rischio sicurezza, con commissari sciagurati.
SE I PADRONI E GOVERNO POSSONO ASPETTARE, SONO GLI OPERAI CHE NON POSSONO E NON DEVONO ASPETTARE ANCORA.
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