Cosa è stata la Rivoluzione culturale proletaria in Cina, cosa essa ha significato per tutti i popoli e i proletari di ogni paese? Come il vento della "Rivoluzione culturale proletaria" arrivò anche a Taranto?
Di questo e dei contenuti del libro parleremo in occasione della presentazione del libro "A 50 anni dalla Rivoluzione Culturale" che faremo in autunno a Taranto.
Ma per ora vogliamo dire alcune cose:
La
Rcp è un'opportunità per riprendere le armi storiche della nostra
classe. Per
fare questo è importante appropriarsi della Rcp nei suoi aspetti
ideologici, teorici, di sviluppo.
Gli
anni della controrivoluzione in Cina, che hanno avuto conseguenze nel
mondo, hanno cancellato nelle fila del proletariato la scienza del marxismo leninismo maoismo, e non hanno permesso alle masse giovanile e proletarie degli
anni successivi di appropriarsi di ciò che è stata la Rivoluzione culturale. Ma senza
la Rcp non vi sarebbero stati il '68, il maggio francese, il black
panter party, le lotte di liberazione.
Cosa
è stato a Taranto la Rcp? E' difficile capire cosa succedeva tra gli
studenti del Battaglini, del Righi, di altre scuole negli anni in cui si comincia a
muovere tutta una generazione di giovani, in particolare prima universitari, che anche portano le prime lotte delle altre città, poi studenti medi, e quando arrivano dal
mondo una serie di segnali importanti. "Come un sasso che crea cerchi concentrici che mettono
in movimento tutto il mare", questo è stata la Rcp, iniziata in Cina 16 maggio dal 1966 ma arrivata dovunque nel mondo, a migliaia e migliaia di kilometri.
Essa arriva
nel nostro paese, accende la contestazione studentesca e le forze rivoluzionarie si
rifanno a ciò che sta avvenendo in Cina; questo trasforma i movimenti
rivoluzionari di contestazione in movimenti che trasformano tutto.
Pensate
a Taranto, dove si è passati per tanti giovani dal fare alcuni mesi prima del '68 riunioni nelle
sedi di partiti parlamentari per collegarsi a ciò che
succede nel mondo, ad essere investiti dal vento della Rcp.
Può succedere ad un ragazzo che a maggio deve scrivere un
discorso a Ladaga-Psi per la campagna elettorale, e il 27 luglio
questo stesso ragazzo è in piazza con dei cartelli con parole d'ordini rivoluzionarie, in cui è scritto "E' giusto ribellarsi!". E qualche giorno
dopo questi ragazzi sono trenta e nell'arco di qualche mese sono 10 mila, e hanno
alla testa coloro che si dicono maoisti. La borghesia tarantina impazzisce, li
attacca come filocinesi.
In
pochi mesi il vento della Rcp trasforma il mondo, cancella l'idea che
il socialismo è degenerato e dimostra che il socialismo è vivo e
vegeto, è una corrente rivoluzionaria travolgente e contagia tutti
quanti.
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