giovedì 1 settembre 2016

Terremoto - da una nota sulle responsabilità da parte del Coordinamento naz. No Triv

"...Se è vero che non è possibile prevedere i terremoti, è altrettanto vero che in un Paese con un rischio sismico tra i più alti nel mondo e con 3.690 terremoti di magnitudo superiore a 2.5 negli ultimi 5 anni, il minimo che si possa fare è prevenire: il che significa, come va ripetendo da anni l'inascoltato Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, "rispettare le norme antisismiche nella costruzione di nuovi edifici e cercare di mettere in sicurezza gli edifici già esistenti, soprattutto quelli di edilizia pubblica"...

...Il prezzo che si paga al piegarsi alla logica dell'emergenza ha anche altre conseguenze nefaste: ragionando in termini strettamente ragionieristici, per ricostruire si spende molto più che prevenire. Si stima, infatti, che le varie ricostruzioni post-terremoti degli ultimi cinquant'anni (dal Belice in poi) siano costate alla collettività qualcosa come 150 miliardi di euro mentre per mettere in sicurezza gli edifici già esistenti ne occorrerebbero 80.
Ricostruire in situazioni di "emergenza" determina inoltre incapacità di controllo della spesa (lo ha
certificato la Corte dei Conti), pessimi risultati dal punto di vista tecnico-costruttivo (si pensi ai numerosi casi di crollo dei balconi degli alloggi antisismici a L'Aquila); favorisce il diffondersi di fenomeni corruttivi e mafiosi-camorristici-ndrangestisti (vedi Irpinia e, di nuovo, L'Aquila), l'annientamento di intere comunità e delle relazioni sociali; determina, infine, lo stravolgimento delle regole dello Stato di diritto (limitazione delle libertà personali, espropriazione dei poteri degli enti territoriali, ecc.)...

...La responsabilità delle devastazioni e del pesante tributo pagato in termini di vite umane per eventi sismici (quasi 5.000 vittime negli ultimi 50 anni) e per disastri ambientali (si pensi, ad esempio, ai recenti fatti di Genova o all'alluvione di Sarno con i suoi 159 morti o a quella piemontese del 1994 che causò 70 vittime) va ascritta per intero a coloro che, investiti di responsabilità di governo, hanno brillato per inerzia, spingendosi fino a promuovere l'utilizzo predatorio e spregiudicato del territorio.
Come dimenticare, in tempi recenti, l'edificazione e l'infrastrutturazione, con tanto di pareri favorevoli ed autorizzazioni, di parte della città de L'Aquila su una faglia attiva (Pettino), e la seguente ricostruzione nel medesimo sito ad alto rischio sismico? Come non ricordare che il decantato "Sblocca Italia" è la più recente e forse la più tristemente nota tra le modalità con cui la bramosia di devastazione dei territori si è tradotta sul piano legislativo?...

...Questa nuova tragedia nazionale non è frutto della casualità ma ha mandanti ed esecutori...

...Il pensiero corre alla diga idroelettrica di Rio Fucino, sul lago di Campotosto, costruita sulla faglia dei Monti della Laga, in provincia di Teramo, il cui cedimento spazzerebbe via interi centri abitati a valle; alle 8 esplosioni di metanodotti verificatesi in Italia dal 2004 ad oggi (Montecilfone, Tarsia, Tresana, Sciara, Sant'Alberto, Pineto, Roncade ed Alta Val Marecchia); alle campagne di trivellazioni autorizzate sia a terra in zone ad alto rischio sismico (Emilia, Basilicata) sia in mare, in aree soggette al fenomeno della subsidenza (Ravennate e Veneto); alle attività di reiniezione a forte pressione dei fluidi di scarto della lavorazione del petrolio, a circa 4 km di profondità, che si vorrebbero effettuare in Basilicata all'interno delle rocce carbonatiche deformate della piattaforma apula; infine, al TAP, al " grande tubo" lungo quasi 700 chilometri, che, nonostante l'opposizione di alcune Regioni, attraverserà l'Italia dalla Puglia fino all'Emilia Romagna, transitando lungo la dorsale appenninica ed attraversando le località più colpite dal terremoto del 1997 (Marche ed Umbria), dal sisma del 6 aprile 2009, in provincia de L'Aquila, e, infine, dal nuovo terremoto di magnitudo 6.2 che ha raso al suolo Amatrice, Accumoli e Pescara del Tronto ed altri borghi minori...

Roma, 26 agosto 2016
f.to Coordinamento Nazionale No Triv

Nessun commento:

Posta un commento