Il 29 luglio con la forte, prolungata contestazione a Renzi ha segnato di fatto una linea di
passaggio per la nostra città.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe ha chiamato tutti alla mobilitazione, e si è assunto la responsabilità di organizzarla.
Il 29 si sono schierati i fronti. Da un lato governo, istituzioni locali, associazioni padronali,
sindacati confederali, e tutti i soggetti che vogliono dialogare col governo (ma erano assenti anche Usb, Cobas confederazione);
e operai Ilva, lavoratori, tante donne, genitori, studenti, compagni della piazza, ambientalisti seri, liberi e pensanti, dall'altra parte.
Il 29, chi c'era ha rappresentato gli interessi
generali di lavoratori e masse popolari di Taranto.
Ora non si deve fare un
passo indietro.
Dobbiamo trasformare
Taranto in una "polveriera politica e sociale", trasformare tutte le
questioni che ci sono (salute, lavoro, ambiente, reddito) in una continua battaglia contro il governo.
Ma il 29 vi è stata anche un'altra questione non usuale: l'aggressione al deputato del PD, Pelillo. Anche su questo nessun
passo indietro. I parlamentari, politici locali, complici attivi dell'attacco alla salute e al lavoro a Taranto, non possono parlare tranquillamente in
pubblico.
In questo senso "parteciperemo" anche alla campagna
elettorale per contestare chiunque osi parlare per conto di padroni e governo, esponenti parlamentari, istituzionali che vogliono le poltrone sulla nostra pelle .
Noi, lo diciamo chiaramente, vogliamo “avvelenare”
il clima in questa città! Per liberare e unire energie che possono realmente trasformare questa città.
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