Genova - I lavoratori dello stabilimento Ilva di
Genova Cornigliano hanno
sfilato in corteo (foto) per difendere il loro posto di lavoro dopo
l’ufficializzazione che la cordata che acquisirà il gruppo ha annunciato un
taglio di circa 5mila dipendenti. Ad aprire il corteo, che si è
diretto verso il centro di Genova, lo striscione unitario Ilva
Genova.
Gli operai hanno intonato il coro «senza lavoro c’è l’agitazione». Al corteo si sono uniti anche i dipendenti Ilva dello stabilimento di Novi Ligure (Alessandria). Agli operai dell’Ilva anche la solidarietà di numerose realtà industriali e portuali genovesi che hanno portato in corteo i loro striscioni. In marcia circa 1000 lavoratori.
Le richieste al governoUna delegazione di lavoratori è stata ricevuta in Prefettura, dove è stato preparato un documento da mandare alla presidenza del Consiglio per ribadire le richieste:
- la convocazione di un incontro urgente con tutti i firmatari dell’accordo di programma;
- la confermare degli impegni previsti all’interno della trattativa in corso per la cessione di Ilva;
- la possibilità di conoscere nel dettaglio il piano industriale e le ricadute dello stesso sul territorio genovese, «di cui a oggi le istituzioni locali non hanno avuto alcuna comunicazione»
Il documento (visibile più sotto) è stato firmato da tutti i soggetti che nel 2005 avevano sottoscritto l’Accordo di Programma, che modificava una precedente intesa risalente al 1999: Regione, Comune, Prefettura, Autorità Portuale e organizzazioni sindacali.
Oggi nello stabilimento di Cornigliano sono impiegati 1500 lavoratori, di cui 380 in cassa integrazione il cui reddito, proprio grazie all’Accordo di Programma, che in cambio della chiusura degli impianti a caldo garantiva occupazione e salario, viene integrato dai lavori di pubblica utilità.
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La cronaca della mattinata
Ore 13.40, l’appello di Bagnasco alle parole del PapaParlando della vicenda Ilva, l’arcivescovo di Genova ha detto che «le parole del Papa devono sempre illuminare», aggiungendo che «speriamo che anche per Ilva si possa trovare soluzione diversa da quella attualmente prospettata». Nel ricordare la recente visita del Pontefice proprio ai lavoratori dell’Ilva di Cornigliano , Bagnasco ha anche ribadito che «le parole del Santo Padre sono state molto chiare e molto incisive» e che «erano certamente di auspicio e incoraggiamento perché non succedessero cose preoccupanti come l’attuale situazione. Cui spero in extremis si possa trovare soluzione più adeguata».
Bagnasco ha ricordato che «il problema delle Acciaierie Ilva è un problema molto grave per Genova, ma anche per Taranto e il paese intero evidentemente. Si è aggravato con le ultime notizie, ma speravamo e speriamo tutt’ora che possa trovarsi una soluzione più dignitosa per tantissimi lavoratori e le loro famiglie, che rischiano di essere veramente in grave difficoltà. Mi chiedo, a volte, se le cose potevano essere previste e se prevedibili se non era possibile preventivare per tempo forme di occupazione per chi poi in seguito avrebbe dovuto cambiare lavoro».
Ore 13, incontro in corso: possibile accordo
Un’intesa sembra possa essere raggiunta attraverso un documento da mandare alla presidenza del Consiglio su cui sia chiesto il rispetto dell’accordo di programma.
«I patti vanno rispettati. Da chiunque compri. L’Accordo di Programma del 2005 non si tocca. Intollerabili gli esuberi annunciati. Noi stiamo dalla parte dei lavoratori Ilva. Lo stabilimento di Cornigliano è importante per Genova e la Liguria. Pertanto, domani mattina, presenteremo un ordine del giorno durante la riunione della III Commissione regionale Attività produttive»: lo affermano il vicecapogruppo regionale della Lega Nord Liguria, Franco Senarega, e il presidente della III Commissione, Stefania Pucciarelli, aggiungendo che «con il nostro documento vogliamo impegnare la giunta Toti a interagire con il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e i ministeri competenti per salvaguardare i livelli occupazionali e i diritti dei lavoratori Ilva di Genova, promuovendo piani industriali che garantiscano stabilità lavorativa. Inoltre, chiederemo che l’ordine del giorno venga trasmesso a tutti i parlamentari eletti in Liguria affinché si attivino in ausilio alle azioni suddette e in difesa dell’occupazione sul territorio».
Ore 12.30, incontro in Prefettura sindacati-istituzioni
È iniziato l’incontro in prefettura su Ilva con sindacati, prefetto, Doria, Toti, Rixi e Tullo. Le maestranze dell’azienda stanno occupando la parte finale di via Roma all’altezza del Palazzo del Governo. Rimangono le chiusure su piazza De Ferrari e via XXV Aprile.
Ore 11.30, i lavoratori davanti alla PrefetturaPoco dopo le 11.30, il corteo ha raggiunto via Roma, dove i lavoratori dell’Ilva hanno organizzato un presidio davanti alla sede della Prefettura.
Ore 11, il corteo in centro
Alle 11 il corteo dei lavoratori Ilva è arrivato in centro a Genova. I lavoratori si sono uniti a Sampierdarena con i dipendenti dello stabilimento Ilva di Novi Ligure e sono diretti verso la Prefettura dove dovrebbero incontrare le istituzioni.
Ore 10, il corteo in via CantoreAlle 9.55, il corteo dell’Ilva ha imboccato via Cantore in direzione del centro cittadino.
Sciopero anche a Novi Ligure. Uilm, adesione al 90%
Anche lo stabilimento Ilva di Novi Ligure aderisce allo sciopero e lo fa «con una percentuale del 90%» secondo le stime comunicate dal sindacalista Uilm Alberto Pastorello. «Sono entrati solo gli operai comandati ai forni e agli impianti che non si possono fermare», ha spiegato.
In corteo per difendere il posto di lavoro
Un lungo corteo da Cornigliano alla Prefettura, per difendere ancora una volta il posto di lavoro e lo stabilimento, e far sentire la voce della città. È la manifestazione dei lavoratori dell’Ilva di Cornigliano e anche quelli di Novi Ligure a Genova per unire le voci della protesta. Proprio nel giorno in cui il Governo - salvo colpi di scena - aggiudicherà definitivamente l’Ilva alla cordata Arcelor-Mittalmarcegaglia-Banca Intesa, e quindi inizierà per i lavoratori un’altra pagina, con la prospettiva pesante delle migliaia di esuberi previsti dal piano industriale.
La lunga giornata di passione è iniziata alle 7 con l’assemblea in sciopero convocata dalla rsu (rappresentanza sindacale unitaria) all’Ilva di Cornigliano, per decidere le forme di mobilitazione dei prossimi giorni. Da lì, intorno alle 8.45, i lavoratori si sono mossi in corteo per raggiungere la Prefettura, in largo Lanfranco, dove è già in programma un incontro con il prefetto Fiamma Spena, il presidente della Regione, Giovanni Toti e il sindaco Marco Doria.
«Scriveremo assieme ai rappresentanti delle istituzioni un documento da inviare al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, per chiedergli un incontro urgente e per ribadire che non deve essere messo in discussione l’accordo di programma del 2005 sull’Ilva di Cornigliano» spiega Bruno Manganaro, segretario della Fiom Cgil di Genova.
Gli operai hanno intonato il coro «senza lavoro c’è l’agitazione». Al corteo si sono uniti anche i dipendenti Ilva dello stabilimento di Novi Ligure (Alessandria). Agli operai dell’Ilva anche la solidarietà di numerose realtà industriali e portuali genovesi che hanno portato in corteo i loro striscioni. In marcia circa 1000 lavoratori.
Le richieste al governoUna delegazione di lavoratori è stata ricevuta in Prefettura, dove è stato preparato un documento da mandare alla presidenza del Consiglio per ribadire le richieste:
- la convocazione di un incontro urgente con tutti i firmatari dell’accordo di programma;
- la confermare degli impegni previsti all’interno della trattativa in corso per la cessione di Ilva;
- la possibilità di conoscere nel dettaglio il piano industriale e le ricadute dello stesso sul territorio genovese, «di cui a oggi le istituzioni locali non hanno avuto alcuna comunicazione»
Il documento (visibile più sotto) è stato firmato da tutti i soggetti che nel 2005 avevano sottoscritto l’Accordo di Programma, che modificava una precedente intesa risalente al 1999: Regione, Comune, Prefettura, Autorità Portuale e organizzazioni sindacali.
Oggi nello stabilimento di Cornigliano sono impiegati 1500 lavoratori, di cui 380 in cassa integrazione il cui reddito, proprio grazie all’Accordo di Programma, che in cambio della chiusura degli impianti a caldo garantiva occupazione e salario, viene integrato dai lavori di pubblica utilità.
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La cronaca della mattinata
Ore 13.40, l’appello di Bagnasco alle parole del PapaParlando della vicenda Ilva, l’arcivescovo di Genova ha detto che «le parole del Papa devono sempre illuminare», aggiungendo che «speriamo che anche per Ilva si possa trovare soluzione diversa da quella attualmente prospettata». Nel ricordare la recente visita del Pontefice proprio ai lavoratori dell’Ilva di Cornigliano , Bagnasco ha anche ribadito che «le parole del Santo Padre sono state molto chiare e molto incisive» e che «erano certamente di auspicio e incoraggiamento perché non succedessero cose preoccupanti come l’attuale situazione. Cui spero in extremis si possa trovare soluzione più adeguata».
Bagnasco ha ricordato che «il problema delle Acciaierie Ilva è un problema molto grave per Genova, ma anche per Taranto e il paese intero evidentemente. Si è aggravato con le ultime notizie, ma speravamo e speriamo tutt’ora che possa trovarsi una soluzione più dignitosa per tantissimi lavoratori e le loro famiglie, che rischiano di essere veramente in grave difficoltà. Mi chiedo, a volte, se le cose potevano essere previste e se prevedibili se non era possibile preventivare per tempo forme di occupazione per chi poi in seguito avrebbe dovuto cambiare lavoro».
Ore 13, incontro in corso: possibile accordo
Un’intesa sembra possa essere raggiunta attraverso un documento da mandare alla presidenza del Consiglio su cui sia chiesto il rispetto dell’accordo di programma.
«I patti vanno rispettati. Da chiunque compri. L’Accordo di Programma del 2005 non si tocca. Intollerabili gli esuberi annunciati. Noi stiamo dalla parte dei lavoratori Ilva. Lo stabilimento di Cornigliano è importante per Genova e la Liguria. Pertanto, domani mattina, presenteremo un ordine del giorno durante la riunione della III Commissione regionale Attività produttive»: lo affermano il vicecapogruppo regionale della Lega Nord Liguria, Franco Senarega, e il presidente della III Commissione, Stefania Pucciarelli, aggiungendo che «con il nostro documento vogliamo impegnare la giunta Toti a interagire con il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e i ministeri competenti per salvaguardare i livelli occupazionali e i diritti dei lavoratori Ilva di Genova, promuovendo piani industriali che garantiscano stabilità lavorativa. Inoltre, chiederemo che l’ordine del giorno venga trasmesso a tutti i parlamentari eletti in Liguria affinché si attivino in ausilio alle azioni suddette e in difesa dell’occupazione sul territorio».
Ore 12.30, incontro in Prefettura sindacati-istituzioni
È iniziato l’incontro in prefettura su Ilva con sindacati, prefetto, Doria, Toti, Rixi e Tullo. Le maestranze dell’azienda stanno occupando la parte finale di via Roma all’altezza del Palazzo del Governo. Rimangono le chiusure su piazza De Ferrari e via XXV Aprile.
Ore 11.30, i lavoratori davanti alla PrefetturaPoco dopo le 11.30, il corteo ha raggiunto via Roma, dove i lavoratori dell’Ilva hanno organizzato un presidio davanti alla sede della Prefettura.
Ore 11, il corteo in centro
Alle 11 il corteo dei lavoratori Ilva è arrivato in centro a Genova. I lavoratori si sono uniti a Sampierdarena con i dipendenti dello stabilimento Ilva di Novi Ligure e sono diretti verso la Prefettura dove dovrebbero incontrare le istituzioni.
Ore 10, il corteo in via CantoreAlle 9.55, il corteo dell’Ilva ha imboccato via Cantore in direzione del centro cittadino.
Sciopero anche a Novi Ligure. Uilm, adesione al 90%
Anche lo stabilimento Ilva di Novi Ligure aderisce allo sciopero e lo fa «con una percentuale del 90%» secondo le stime comunicate dal sindacalista Uilm Alberto Pastorello. «Sono entrati solo gli operai comandati ai forni e agli impianti che non si possono fermare», ha spiegato.
In corteo per difendere il posto di lavoro
Un lungo corteo da Cornigliano alla Prefettura, per difendere ancora una volta il posto di lavoro e lo stabilimento, e far sentire la voce della città. È la manifestazione dei lavoratori dell’Ilva di Cornigliano e anche quelli di Novi Ligure a Genova per unire le voci della protesta. Proprio nel giorno in cui il Governo - salvo colpi di scena - aggiudicherà definitivamente l’Ilva alla cordata Arcelor-Mittalmarcegaglia-Banca Intesa, e quindi inizierà per i lavoratori un’altra pagina, con la prospettiva pesante delle migliaia di esuberi previsti dal piano industriale.
La lunga giornata di passione è iniziata alle 7 con l’assemblea in sciopero convocata dalla rsu (rappresentanza sindacale unitaria) all’Ilva di Cornigliano, per decidere le forme di mobilitazione dei prossimi giorni. Da lì, intorno alle 8.45, i lavoratori si sono mossi in corteo per raggiungere la Prefettura, in largo Lanfranco, dove è già in programma un incontro con il prefetto Fiamma Spena, il presidente della Regione, Giovanni Toti e il sindaco Marco Doria.
«Scriveremo assieme ai rappresentanti delle istituzioni un documento da inviare al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, per chiedergli un incontro urgente e per ribadire che non deve essere messo in discussione l’accordo di programma del 2005 sull’Ilva di Cornigliano» spiega Bruno Manganaro, segretario della Fiom Cgil di Genova.
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