L'abbiamo già detto:
l'astensionismo è il primo “partito” a Taranto e deve divenire
maggioranza assoluta in città al ballottaggio perchè occorre
dimostrare che nessuno dei candidati a queste elezioni, né chi
vincerà il ballottaggio rappresenta la maggioranza delle masse
popolari in questa città.
Oltre l'80% degli operai,
dei precari e dei settori sfruttati della città hanno espresso con
il non voto la loro protesta e il loro distacco profondo da partiti –
partiti travestiti da liste civiche – da padroni e parassiti
politici, tra cui il più spudorato è Cito che campa con i soldi
pubblici della politica da sempre. Questi partiti, queste liste, i
loro esponenti, avranno il Comune ma tutto quello che faranno è
chiaro che non è in nostro nome.
Per questo è
importante NON VOTARE al ballottaggio.
Noi abbiamo affermato
chiaro che non è il voto ma la lotta quello che ci permette di
prendere nelle nostre mani i nostri interessi, i nostri bisogni e il
nostro futuro, e la lotta va organizzata sui posti di lavoro, nei
quartieri, nelle piazze.
In questa città noi
abbiamo questa possibilità, perchè abbiamo un'organizzazione
sindacale autorganizzata e di classe che da sempre sviluppa le lotte
dure per il lavoro, contro la precarietà, con le lavoratrici, le
donne sempre in prima fila, contro i soprusi, le violenze contro i
lavoratori, i giovani, gli immigrati, le donne; un'organizzazione che
non ha paura di nulla e che non esita a bloccare strade, occupare
edifici istituzionali, scioperare ad oltranza, contestare il governo,
come è stato quando è venuto Renzi, dare battaglia in Tribunale
contro i padroni assassini e contro ogni tipo di padrone grande e
piccolo.
Circa 100 sono gli operai
Ilva, i lavoratori del cimitero, i familiari e gli abitanti di
Tamburi, Paolo VI che sono parte civile al processo contro Riva e i
suoi complici; padroni che abbiamo fatto condannare in altri
processi.
E sono queste lotte dei
lavoratori, lavoratrici autorganizzate che domandano la raccolta
differenziata porta a porta, le bonifiche, il risanamento dei
quartieri, trasporti, asili, scuole pulite, sicure, efficienti,
accoglienza e solidarietà con i migranti, che devono divenire una
parte importante della città e della nostra gioventù, lottando
insieme contro i luridi razzisti, i ricchi, le persone cosiddette
“per bene”, ecc.
Perchè ci sia un livello
di civiltà, di benessere e un clima combattivo, fiducioso.
Tutto questo è la vera
città che non vota e che si contrappone a chi usa il voto per
arricchirsi sulla nostra pelle e sui bisogni della gente e, quello
che è più brutto, speculando sui migranti.
Quindi, BOICOTTIAMO
IL VOTO, ORGANIZZIAMOCI, PER STRAPPARE CON LA LOTTA QUELLO CHE IL
POTERE E QUESTO TIPO DI ELEZIONI CI NEGANO.
Noi vogliamo davvero il
potere al popolo, e intendiamo per popolo la maggioranza che lavora,
è sfruttata ed è senza lavoro e consideriamo nemici del popolo
tutti gli altri.
L'esito delle elezioni ci
incoraggia, il fallimento dei partiti e delle liste, anche quelle che
pretendevano di essere dalla parte del popolo, deve far cadere le
illusioni elettorali e incoraggiarci sulla via della lotta.
Con la forza unitaria di
operai che ora vogliono licenziare e delle masse popolari, a partire
da quelle dei quartieri inquinati che ricevono con la svendita
dell'Ilva un ennesimo calcio in bocca dal governo e dai padroni,
dobbiamo affrontare insieme la questione Ilva, salvando salute,
industria nelle mani degli operai, lavoro, sicurezza - e possiamo
vincere questa battaglia. Se ci organizziamo dal basso, senza i
sindacati venduti, i traffichini e gli speculatori, possiamo
realizzare uno sciopero generale, un blocco generale per rovesciare i
piani del governo sull'Ilva e aprire la strada a un futuro diverso
per noi, le nuove generazioni.
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