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ottobre 2015 avevamo scritto:
“...Le
notizie che riportiamo sono state decise nell'incontro
sulla New.co del 21 ottobre a Roma al Ministero dello Sviluppo
Economico, presenti il ministro Guidi, i commissari dell’Ilva, i
sindacalisti nazionali di Fim-Fiom e Uilm
- che però non hanno informato gli operai.
...La
newco porta esuberi dei lavoratori -
La new.co "una volta costituita riceverà in affitto gli
impianti
industriali con cessione di ramo, per cui il core business sarà
pulito dall'indebitamento finanziario". Questa
è la parte più pericolosa per gli operai. Quando
si parla della newco si parla contemporaneamente di una Bad company:
vale a dire una società in cui accollare tutti i debiti, i
risarcimenti, e... gli esuberi di operai, con cifre
oscillanti tra i 4000 e i 5000 tagli di posti di lavoro.
(Ora
questa Bad company sarà l'Ilva commissariata, dove gli operai in
esubero rimarranno per un paio d'anni, tra Cigs e periodi di impiego
per le bonifiche degli impianti – poi a casa... - ndr).
...I
contratti dei lavoratori della newco da rifirmare sarebbero
peggiorativi -
Alla Fiat lo
hanno
già fatto, e questa è la linea di tutto il padronato e del governo
Renzi con il jobs act. I lavoratori che passerebbero nella newco
potrebbero perdere tutti i diritti acquisiti, il livello,
l'anzianità, e trovarsi, come se fossero alla prima occupazione, con
la mannaia del jobs act, del contratto a tutele crescenti e la
cancellazione dell'art. 18 (infatti
il piano del Ministero prevede ora un passaggio alla cordata
ArcelorMittal a seguito sottoscrizione individuale di ogni dipendente
– di fatto una “liberatoria”, per impedire ancheazioni legali -
ndr)
A
febbraio 2016 dicevamo:
una
buona parte degli stessi operai - quanto meno gli attuali 3500 operai
in contratto di solidarietà che da “esuberi temporanei” li
vogliono far diventare esuberi definitivi...
…Chiunque
saranno i nuovi padroni, questa svendita dell’Ilva porterà a:
-
almeno 4000 esuberi
-
contratti peggiorativi, all’insegna del Jobs act
-
mano libera ai padroni su piano di sicurezza e salute
Il
20 maggio 2017 avevamo denunciato:
Ilva
e Fim, Fiom, Uilm e anche Usb firmano i primi 200 licenziamenti in
Ilva! Sotto
la equivoca veste di "volontarietà" aprono la pericolosa
strada dei licenziamenti di migliaia di operai, come vogliono i
commissari e come vorranno i nuovi padroni - Gli operai non devono
cadere in questo grave tranello.Sul piano occupazionale, se si sommano gli esuberi già annunciati (2mila operai per l'assenza dell'altoforno 2, più altri 1800/2000 per il rifacimento dell'Afo1; più il sottoutilizzo di tubifici, arriviamo, e per ora stiamo parlando di cifre già dichiarate, a ben oltre 4000 operai - tagli dall'inizio sempre denunciati dallo Slai cobas sc e che, invece, i sindacati confederali hanno sempre cercato di smentire.
Sul piano dei contratti dei lavoratori, del salario e diritti, la notizia che servirà un’intesa sindacale e una sottoscrizione individuale di ogni dipendente per il passaggio dall’amministrazione straordinaria al nuovo proprietario, significa chiaramente che non vi è alcuna garanzia di conservare condizioni contrattuali e diritti esistenti, anzi, anche alla luce del jobs act, il rischio è nuovi contratti peggiorativi.
Sul
piano ambientale. La
cosa più certa è che l'attuazione delle prescrizioni ambientali
sarà ad agosto 2023! Vale a dire, tra
sei anni!
Quindi, ammesso e non concesso che si faccia realmente la copertura
dei parchi e le altre bonifiche, ancora per 6 anni anche i nuovi
padroni produrranno inquinamento, malattie, morti.
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