martedì 20 novembre 2018

ArcelorMittal a Taranto... le parole, la propaganda e i primi fatti

ArcelorMittal Italia è la prima azienda italiana nella produzione di acciaio con diversi siti produttivi distribuiti sul territorio, tra cui lo stabilimento siderurgico più grande d’Europa, a Taranto, e gli impianti di laminazione a Genova e Novi Ligure. Le altre unità produttive sono a Legnaro, Marghera, Paderno Dugnano, Racconigi e Salerno.

Taranto - Lo stabilimento a ciclo integrale di Taranto è il cuore produttivo di ArcelorMittal Italia.

È non solo l’impianto siderurgico più grande d’Europa, ma anche il fulcro economico della comunità locale e un attore rilevante dell’economia regionale

            Salute e sicurezza

La nostra massima priorità è la salute e la sicurezza sul lavoro. Niente è più importante

Martedì 13 novembre all’Altoforno 2 fuoriuscita di parecchio fumo nero , la fiom  stigmatizza come a fronte di un evento di assoluta rilevanza, non sia avvenuta da parte dell’azienda nessuna comunicazione alle Rappresentanze dei lavoratori e che addirittura alcune informazioni generiche siano state apprese dalla nota stampa diffusa poco dopo l’evento da ArcelorMittal Italia ffermando che non vi sarebbero “impatti ambientali significativi” .
Sabato 17 alle ore 1.05 si è generata la fermata non programmata di tre altoforni e di altri impianti dello stabilimento con conseguenti emissioni dai Bleeders con la fuoriuscita di fumo e fiamme visibili a distanza.  Non si registrano problemi al personale né situazioni di emergenza in atto”. 
“Grazie al tempestivo intervento dei tecnici e di tutti i dipendenti in turno – prosegue AM – nel corso della mattinata gli impianti stanno regolarmente tornando in marcia dopo i dovuti controlli”.
“L’azienda – conclude ArcelorMittal – sta svolgendo ogni tipo di indagine per risalire alle cause che hanno scaturito l’evento, che dai primi accertamenti non risulta conseguenza di malfunzionamenti impiantistici”. (ANSA).
La Fiom Cgil chiederà pertanto ad Arpa Puglia di avere i risultati dei rilievi delle centraline, riferiti in particolare alla notte tra il 16 e 17 novembre, al fine di verificare l’impatto delle emissioni non convogliate causate dalle fermate non programmate degli impianti. La Fiom Cgil precisa inoltre che negli ultimi periodi si stanno verificando frequentemente dei disservizi elettrici all’interno dello stabilimento, causati probabilmente dalla scarsa attività di manutenzione ordinaria e straordinaria.  Riteniamo pertanto indispensabile verificare le cause che hanno determinato i disservizi e effettuare idonee attività di manutenzione ordinaria e straordinaria strutturali al fine di assicurare la tutela dell’ambiente e della salute dei lavoratori e dei cittadini scongiurando incidenti che causano la fuoriuscita di emissioni non convogliate»,

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