ArcelorMittal Italia è la prima azienda italiana nella produzione di
acciaio con diversi siti produttivi distribuiti sul territorio, tra cui
lo stabilimento siderurgico più grande d’Europa, a Taranto, e gli
impianti di laminazione a Genova e Novi Ligure. Le altre unità
produttive sono a Legnaro, Marghera, Paderno Dugnano, Racconigi e
Salerno.
Taranto - Lo stabilimento a ciclo integrale di Taranto è il cuore produttivo di ArcelorMittal Italia.
È non solo l’impianto siderurgico più grande d’Europa, ma anche il fulcro economico della comunità locale e un attore rilevante dell’economia regionaleSalute e sicurezza
Martedì 13 novembre all’Altoforno 2 fuoriuscita di parecchio fumo nero , la fiom
stigmatizza come a fronte di un evento di assoluta rilevanza, non sia
avvenuta da parte dell’azienda nessuna comunicazione alle
Rappresentanze dei lavoratori e che addirittura alcune informazioni
generiche siano state apprese dalla nota stampa diffusa poco dopo
l’evento da ArcelorMittal Italia ffermando che non vi sarebbero “impatti ambientali significativi” .
Sabato 17 alle ore 1.05 si
è generata la fermata non programmata di tre altoforni e di altri
impianti dello stabilimento con conseguenti emissioni dai
Bleeders con la fuoriuscita di fumo e fiamme visibili a distanza. Non si registrano problemi al personale né situazioni di
emergenza in atto”.
“Grazie al tempestivo intervento dei tecnici e
di tutti i dipendenti in turno – prosegue AM – nel corso della
mattinata gli impianti stanno regolarmente tornando in marcia dopo i
dovuti controlli”.
“L’azienda – conclude ArcelorMittal – sta svolgendo ogni tipo di indagine per risalire alle cause che hanno scaturito l’evento, che dai primi accertamenti non risulta conseguenza di malfunzionamenti impiantistici”. (ANSA).
“L’azienda – conclude ArcelorMittal – sta svolgendo ogni tipo di indagine per risalire alle cause che hanno scaturito l’evento, che dai primi accertamenti non risulta conseguenza di malfunzionamenti impiantistici”. (ANSA).
La Fiom Cgil chiederà pertanto ad Arpa
Puglia di avere i risultati dei rilievi delle centraline, riferiti in
particolare alla notte tra il 16 e 17 novembre, al fine di verificare
l’impatto delle emissioni non convogliate causate dalle fermate non
programmate degli impianti. La Fiom Cgil precisa inoltre che
negli ultimi periodi si stanno verificando frequentemente dei
disservizi elettrici all’interno dello stabilimento, causati
probabilmente dalla scarsa attività di manutenzione ordinaria e
straordinaria. Riteniamo pertanto indispensabile
verificare le cause che hanno determinato i disservizi e effettuare
idonee attività di manutenzione ordinaria e straordinaria
strutturali al fine di assicurare la tutela dell’ambiente e della
salute dei lavoratori e dei cittadini scongiurando incidenti che
causano la fuoriuscita di emissioni non convogliate»,
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