Lavoratori ex Ilva in cig, Perrini: “Corsi di formazione e di riqualificazione professionale”

Perrini rilancia la battaglia comune intrapresa l’assessore Borraccino: "In questo modo avremo la possibilità di tenere professionalmente aggiornati i lavoratori"

pubblicato il 20 novembre 2018,

Il consigliere regionale di Direzione Italia/Noi con l’Italia, Renato Perrini. interviene sulla necessità di istituire corsi di formazione e di riqualificazione professionale per i circa 2.500 lavoratori ex Ilva in cassaintegrazione a zero ore.  “Il loro futuro è già più incerto di altri, ma il dover affrontare il
presente con 1000 euro al mese – spiega Perrini – davvero mi sembrava un’assurdità: questa è la condizione nella quale versano gli oltre 2.500 lavoratori ex Ilva in esubero e collocati in Cassaintegrazione a zero ore”.
Una battaglia, questa, condivisa con l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Mino Borraccino.  “Una preoccupazione non di oggi, ma che insieme al collega Cosimo Borraccino – specifica Perrini – avevamo già posto chiedendo che fosse la task force della Regione per l’occupazione e le crisi aziendali a prendersi in carico di una soluzione per integrare il reddito di questi lavoratori”.
“Borraccino ora è assessore allo Sviluppo Economico,- prosegue Perrini –  ma determinate battaglie comuni non le ha dimenticate, per questo sta cercando, insieme ai sindacati e alla task force, di riaprire i termini del bando n. 4/2017 in modo da attivare, così come fa me auspicato, corsi di formazione e di riqualificazione professionale retribuiti. In questo modo avremo la possibilità di tenere professionalmente aggiornati i lavoratori  e quindi dar loro un ulteriore possibilità di reimpiego, ma anche non farli vivere con 1000 euro al mese”.
“Tiferò perché questa soluzione vada in porto e assicuro all’assessore Borraccino tutto il mio sostegno, pronto a essere al suo fianco anche da consigliere regionale di opposizione. Perché quando si lavora nell’interesse del territorio – conclude Perrini – non ci sono né bandiere politiche da issare, né spillette da appuntarsi”.