Con il risultato che i cassintegrati dovrebbero finire nel calderone della precarietà a "scopare il mare".
Non vogliono fare quella che loro chiamano la "guerra tra poveri", vale a dire pretendere che i cassintegrati discriminati in mille modi rientrino a lavore, non al "posto" ma insieme ai lavoratori assunti in quella che è ora la ArcelorMittal, e, invece, al di là di fumusterie di piani a 360°, partecipano, molto più concretamente, alla guerra ai poveri rivendicando lavori che devono invece andare ai precari e i disoccupati della nostra città e della nostra provincia.
martedì, 20 novembre, 2018
Lavoro, i “Liberi e pensanti” incontrano l’assessore Caroli
Il comitato cittadino dei "Liberi e pensanti" ha incontrato a Bari
l'assessore regionale al lavoro, Caroli, per discutere delle questioni
inerenti al futuro di Taranto e del siderurgico
Una rappresentanza del comitato “Cittadini e lavoratori liberi e pensanti” ha incontrato, ieri mattina a Bari nella sede dell’Assessorato al Lavoro, l’assessore regionale Leo Caroli.
“Sul tavolo la questione lavoro, – si legge nella nota dei Liberi e
pensanti – non di una fetta di lavoro o di un gruppo di lavoratori ma
un incontro per parlare di lavoro a 360 gradi: quel lavoro che non ruba
la dignità del lavoratore, facendogli l’elemosina o togliendo la vita a
lui o alla sua famiglia”.
Nel corso dell’incontro è stata ribadita
all’assessore la linea del Comitato “sulla questione Ilva/ArcelorMittal
e sulla disoccupazione che grava sulla città, oltre trenta volte gli
esuberi che tanto allarmano adesso i sindacati. Dopo un excursus sulla
apparente migliore contrattazione possibile –
prosegue la nota – nel
passaggio di consegne in Ilva e dopo aver puntualizzato, a scanso di
equivoci, che l’unica soluzione per noi resta la chiusura con successiva
bonifica e riconversione, siamo scesi nel particolare dei cosiddetti
“esuberi”: 2500 lavoratori posti in cassa integrazione, che vanno ad
ingrossare le fila dei senza lavoro a Taranto. Questo è il punto da cui
siamo partiti affinché si eviti qualsiasi intervento che scateni una
guerra tra poveri”.
“Abbiamo fatto presente al
rappresentante della Regione che la nostra città merita – recita la nota
del Comitato – una particolare attenzione, che è inutile attuare
provvedimenti che non portino risultati tangibili come i corsi varati
precedentemente e in alcuni casi non ancora retribuiti, che non hanno
portato nulla se non uno sterile incentivo al reddito”. I Liberi e
pensanti hanno poi ricordato l’accordo di programma siglato a Genova per
i lavoratori dello stabilimento siderurgico ligure come provvedimento
da emulare anche per Taranto. “Abbiamo ribadito che noi per Taranto
pretendiamo venga utilizzato lo stesso strumento normativo utilizzato
per Genova, – precisa la nota – quel famoso Accordo di programma che
permette alla città ligure di captare finanziamenti da reinvestire a
lungo termine, creando le condizioni per assorbire gli esuberi dal 2005 a
tutt’oggi e per riconsiderare le possibilità di rientro o avvio al
lavori per quei 70.000 disoccupati che pare nessuno ricordi”.
“La città di Taranto è terreno fertile
per la creazione di decine di interventi di bonifica, – recita
successivamente la nota – che se da un lato creerebbero lavoro
dall’altro restituirebbero alla città l’uso di intere zone oggi
inutilizzabili e scenario di degrado. Abbiamo portato svariati esempi,
dalle zone un tempo demaniali al quartiere Tamburi all’area del Mar
Piccolo. Le dichiarazioni, dall’altra parte, di apertura al dialogo
sembrano indicare di aver ben compreso che, a differenza del sindacato,
noi chiediamo un atto che consenta alla città di avvalersi finalmente di
nuove forme di economie e non un banale, quanto inutile, sostegno al
reddito fine a se stesso. In ballo c’è il futuro di una città, di circa
70.000 disoccupati e non solo degli esuberi Ilva”.
“Siamo consapevoli che non sarà un
percorso facile – precisano i Liberi e pensanti – ma siamo convinti che
fosse doveroso chiedere con chiarezza alla Regione Puglia di decidere
se fare la storia o limitarsi al minimo sindacale/elettorale. Non siamo
abituati ad illuderci, d’altronde le prime comunicazioni dei sindacati,
ieri anche loro in Regione a presentare le loro intuizioni e le loro
richieste di collaborazione con la nuova azienda, denotano come sempre
che l’obiettivo per chi dovrebbe tutelare i lavoratori resta
l’occupazione a tutti i costi, anche in una azienda che ha già
presentato il suo biglietto da visita alla comunità tarantina. Ci
aggiorneremo a stretto giro, convinti che stia, ora più che mai, alla
società civile essere da pungolo e fiato sul collo – conclude la nota
stampa – alla classe politica che da troppi decenni risulta sorda di
fronte alle necessità dei tarantini”.
Al termine dell’incontro il comitato dei
“Liberi e pensanti” ha consegnato all’assessore Caroli il documento.
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