Lavoro, i “Liberi e pensanti” incontrano l’assessore Caroli

Il comitato cittadino dei "Liberi e pensanti" ha incontrato a Bari l'assessore regionale al lavoro, Caroli, per discutere delle questioni inerenti al futuro di Taranto e del siderurgico



Una rappresentanza del comitato “Cittadini e lavoratori liberi e pensanti” ha incontrato, ieri mattina a Bari nella sede dell’Assessorato al Lavoro, l’assessore regionale Leo Caroli. “Sul tavolo la questione lavoro, – si legge nella nota dei Liberi e pensanti –  non di una fetta di lavoro o di un gruppo di lavoratori ma un incontro per parlare di lavoro a 360 gradi: quel lavoro che non ruba la dignità del lavoratore, facendogli l’elemosina o togliendo la vita a lui o alla sua famiglia”.
Nel corso dell’incontro è stata ribadita all’assessore la linea del Comitato “sulla questione Ilva/ArcelorMittal e sulla disoccupazione che grava sulla città, oltre trenta volte gli esuberi che tanto allarmano adesso i sindacati. Dopo un excursus sulla apparente migliore contrattazione possibile –
prosegue la nota – nel passaggio di consegne in Ilva e dopo aver puntualizzato, a scanso di equivoci, che l’unica soluzione per noi resta la chiusura con successiva bonifica e riconversione, siamo scesi nel particolare dei cosiddetti “esuberi”: 2500 lavoratori posti in cassa integrazione, che vanno ad ingrossare le fila dei senza lavoro a Taranto. Questo è il punto da cui siamo partiti affinché si eviti qualsiasi intervento che scateni una guerra tra poveri”.
“Abbiamo fatto presente al rappresentante della Regione che la nostra città merita – recita la nota del Comitato – una particolare attenzione, che è inutile attuare provvedimenti che non portino risultati tangibili come i corsi varati precedentemente e in alcuni casi non ancora retribuiti, che non hanno portato nulla se non uno sterile incentivo al reddito”. I Liberi e pensanti hanno poi ricordato l’accordo di programma siglato a Genova per i lavoratori dello stabilimento siderurgico ligure come provvedimento da emulare anche per Taranto. “Abbiamo ribadito che noi per Taranto pretendiamo venga utilizzato lo stesso strumento normativo utilizzato per Genova, – precisa la nota – quel famoso Accordo di programma che permette alla città ligure di captare finanziamenti da reinvestire a lungo termine, creando le condizioni per assorbire gli esuberi dal 2005 a tutt’oggi e per riconsiderare le possibilità di rientro o avvio al lavori per quei 70.000 disoccupati che pare nessuno ricordi”.
“La città di Taranto è terreno fertile per la creazione di decine di interventi di bonifica, – recita successivamente la nota – che se da un lato creerebbero lavoro dall’altro restituirebbero alla città l’uso di intere zone oggi inutilizzabili e scenario di degrado. Abbiamo portato svariati esempi, dalle zone un tempo demaniali al quartiere Tamburi all’area del Mar Piccolo. Le dichiarazioni, dall’altra parte, di apertura al dialogo sembrano indicare di aver ben compreso che, a differenza del sindacato, noi chiediamo un atto che consenta alla città di avvalersi finalmente di nuove forme di economie e non un banale, quanto inutile, sostegno al reddito fine a se stesso. In ballo c’è il futuro di una città, di circa 70.000 disoccupati e non solo degli esuberi Ilva”.
“Siamo consapevoli che non sarà un percorso facile – precisano i Liberi e pensanti –  ma siamo convinti che fosse doveroso chiedere con chiarezza alla Regione Puglia di decidere se fare la storia o limitarsi al minimo sindacale/elettorale. Non siamo abituati ad illuderci, d’altronde le prime comunicazioni dei sindacati, ieri anche loro in Regione a presentare le loro intuizioni e le loro richieste di collaborazione con la nuova azienda, denotano come sempre che l’obiettivo per chi dovrebbe tutelare i lavoratori resta l’occupazione a tutti i costi, anche in una azienda che ha già presentato il suo biglietto da visita alla comunità tarantina. Ci aggiorneremo a stretto giro, convinti che stia, ora più che mai, alla società civile essere da pungolo e fiato sul collo – conclude la nota stampa – alla classe politica che da troppi decenni risulta sorda di fronte alle necessità dei tarantini”.
Al termine dell’incontro il comitato dei “Liberi e pensanti” ha consegnato all’assessore Caroli il documento.