martedì 6 novembre 2018

Ilva - Per Fim, Fiom, Uilm, Usb gli operai in AS in Cig invece che impegnati nelle bonifiche in fabbrica dovrebbero fare corsi inutili e attività esterne...


Ricordiamo che questi sindacati hanno firmato un accordo che a proposito di attività a cui potrebbero essere impegnati gli operai in Cig parla anche di "attività di sostegno assistenziale e sociale alla comunità" - operai Ilva, tanti con anni e anni di esperienza ridotti a scopare i marciapiedi, mettendoli  anche in concorrenza con la grande platea dei disoccupati e precari di Taranto?
Ma non c'è limite alla vergogna? 

Ilva, sindacati chiedono a Regione intervento su gestione Cig

 Corriere di Taranto
Le segreterie provinciali Fim, Fiom, Uilm e Usb di Taranto hanno chiesto un incontro alla Regione Puglia per sollecitare una “forma di coinvolgimento” dell’ente nella gestione della cassa integrazione straordinaria per i lavoratori dell’Ilva dichiarati in esubero, come già avvenuto nel 2017. Alla Regione si chiede di mettere in campo “ogni sostegno utile a garantire una integrazione salariale, anche con l’individuazione di ulteriori attività e/o percorsi formativi“. 
Dall’1 novembre sono passati alle dipendenze di ArcelorMittal in regime di "distacco" fino al 31 dicembre 10.700 lavoratori in tutti gli stabilimenti del gruppo (8200 a Taranto), mentre gli esuberi sono 2586 e restano in capo all’Ilva in amministrazione straordinaria in cassa integrazione straordinaria a zero ore (300 saranno utilizzati per le bonifiche). Quasi 500 lavoratori hanno aderito ed altri aderiranno all’esodo volontario con incentivo.
Intanto ricordiamo che mercoledì alle ore 13 Matthieu Jehl, Amministratore delegato di Am InvestCo Italy, la cordata che ha acquisito l’Ilva, terrà una conferenza stampa nello stabilimento di Taranto per la presentazione dei piani industriale e ambientale e della squadra di manager. Giovedì, invece, è previsto un incontro al Mise per un confronto sui criteri adottati per l’individuazione degli assunti e degli esuberi dopo le polemiche sollevate dai lavoratori e dalla stesse organizzazioni sindacali che segnalano presunte anomalie e discriminazioni.

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