Riportiamo il commento fatto subito dopo la precedente udienza del 14 marzo:
https://tarantocontro.blogspot.com/2019/03/al-processo-per-15-compagni-e-compagne.html
E AGGIUNGIAMO:
- L'identificazione dei denunciati, dicono i funzionari della Digos, è stata fatta per "conoscenza personale, per il servizio che faccio...."
Ma questa "identificazione" è tanto precisa che uno dei funzionari indica come appartenenti allo Slai cobas persone che non lo sono affatto; così come ad alcuni dei compagni vengono attribuite azioni che invece non risultano neanche dagli atti della Procura - Ma, chiaramente, come in altre denunce, si segnalano "persone che solitamente frequentano le varie manifestazioni"...
- Gli stessi funzionari della Digos affermano che il mini transennamento non ostacolava affatto il passaggio delle persone che via via che arrivavano, tutti potevano liberamente oltrepassare le transenne senza che cartelli o alcuno lo impedisse; affermano, loro stessi, che nessuna strada (nè c.so Umberto, nè via Cavour, nè via Margherita) era interdetta, poteva passare chiunque, anche veicoli...
- Gli stessi funzionari della Digos affermano - a domanda precisa - che, a parte una pressione/spinta verso il cordone dei poliziotti - dovuta anche alla pressione dei manifestanti alle spalle di chi si trovava "in prima fila" - non ci fu alcuna violenza...
- Dalla descrizione della Digos sulla vicenda dell'On. Pelillo viene fuori che è questo parlamentare europeo di sua autonoma iniziativa, sorprendendo la stessa polizia, decise di fare la "passeggiata provocatoria" tra i manifestanti, creando, quindi, lui un problema di "ordine pubblico".
A DOMANI...
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