Sono riprese dal 6 maggio, con una breve interruzione la scorsa settimana, le udienze del processo Ilva "Ambiente svenduto".
Si continua a sentire i testi degli avvocati degli imputati, generalmente capi area, capi reparto, responsabili di settere dell'Ilva.
Le domane degli avvocati e le risposte di questi testi vogliono mostrare come all'Ilva andasse tutto nella legalità, nel rispetto della sicurezza: rappresentando a volte una sorta di "zona felice", assolutamente incredibile.
Nell'udienza di ieri l'obiettivo centrale era: SMENTIRE LE DICHIARAZIONI RESE DALLA CUSTODE DELLA GIUD. TODISCO, LA VALENZANO, SU
MANCATI INTERVENTI, ORDINATIVI, RIFACIMENTO, AMMODERNAMENTO SU TRENI
NASTRI, IMPIANTI, ACQUE, ECC.
Il teste, un capo area, poi passato negli ultimi anni al settore sicurezza, ha infatti sciorinato ordinativi, documenti, per dimostrare che per esempio nell'area TNA1 la manutenzione ordinaria veniva fatta ogni settimana, mentre quella straordinaria ogni anno e durava
15/20 gg.; che ogni giorno
veniva comunque ispezionato l’impianto.
Il criterio adottato nelle verifiche degli impianti - ha detto - era un indice di utilizzo delle macchine, se
stava nel 10% l’impianto era buono.
Ha parlato dell'indice di frequenza degli infortuni -
numero di infortuni in base alle ore lavorate- che si sarebbero ridotti negli anni di Riva a meno 55%.
Il Comitato di sicurezza si sarebbe riunito 1 volta all’anno
per ogni area. A queste riunioni, dove si parlava degli infortuni, del miglioramento e
segnalazioni dei delegati sindacali, partecipavano anche i rappresentanti sindacali della
zone.
INSOMMA, TUTTO BENE...
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