da pc 9 dicembre - Per l'imperialismo, Mandela simbolo di pacificazione
Noi salutiamo la sua figura di combattente, dirigente simbolo della lotta contro l'apartheid, che ha unito battaglie di massa e lotta armata, il comandante dell'ala armata dell'ANC, il prigioniero politico in lotta contro il regime razzista sostenuto dall'imperialismo perchè su questa linea le masse oppresse nere hanno fatto passi in avanti per l'abolizione dell'apartheid.
Tuttavia, il suo nuovo ruolo di negoziatore e intermediario per la pace e la riconciliazione, ruolo già assunto mentre era un importante prigioniero politico e rafforzato come presidente del Sudafrica, ha portato alla fine della lotta armata, della guerriglia, dei sabotaggi, per favorire miglioramenti che hanno riguardato solo una piccola minoranza della popolazione nera mentre la maggioranza del proletariato nero soffre ancora di povertà, di fame, di esclusione sociale, di repressione feroce.
I conciliatori si sono trasformati nei nuovi carnefici perchè l'ingiustizia di classe non è stata minimamente toccata.
Le recenti rivolte dei minatori neri sudafricani, contro cui il nuovo governo della nuova fase di transizione che si vuole fare chiamare post- apartheid, il governo dell'unità nazionale ha mandato l'esercito e la polizia a sparare, hanno ricordato al mondo intero la realtà dell'ingiustizia di classe e di razza.
Il Mandela che piace alla borghesia imperialista è quello che ha scelto la fine della lotta armata, che ha accettato di sedersi a tavola con i propri carnefici che hanno represso lui stesso e il suo popolo, il Mandela che ha abbracciato i terroristi mondiali USA, da Bush a Clinton, che ha spalancato le porte del proprio paese alla penetrazione delle multinazionali, che è salito sulle carrozze delle teste coronate di Spagna ed Inghilterra mentre il suo popolo sopravvive ancora in baracche senza luce nè acqua.
Il Mandela che ha terrorizzato la borghesia è, invece, quello a cui rendiamo onore.
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