sabato 13 febbraio 2016

A Taranto Convegni ridicoli sulle misure di sostegno al reddito

I disoccupati organizzati Slai Cobas ieri 12 febbraio si sono recati al Convegno tenutosi a Taranto alla biblioteca comunale.

Argomento: lavoro minimo di cittadinanza, cantieri di cittadinanza e pure reddito di dignità. Fa una breve apparizione il sindaco Stefano, interventi dell'ass. Reg. al lavoro Leo, Dott.essa Abbrescia Regione Puglia, dell'ass. Cosa politiche del lavoro e della dott.essa De Francesco funzionario del Comune.

Come al solito si è molto parlato, ma soluzioni concrete al dramma della disoccupazione che imperversa non se ne sono sentite, hanno dato i "numeri" dei finanziamenti europei alla Regione, 4 milioni di euro ai cantieri di cittadinanza, ma a Taranto sono 190.000 (500 euro a 60 disoccupati  per 6 mesi), 7 milioni di euro per reddito minimo (proprio minimo) ovvero 3000 euro per lavoratore in mobilità per tirocini formativi e riqualificazione sempre per 6 mesi, 30 milioni per la social card (ma chi l'ha vista?), se sei uno ridotto all'estrema miseria e poche centinaia di euro ti impediscono di esalare l'ultimo respiro.
Dissertazioni sulla piattaforma digitalizzata che monitora le risorse e l'ufficio del lavoro, collocamenti che vanno potenziati (ma se li hanno dequalificati loro a favore delle agenzie interinali!?). Infine appelli accorati a imprese e sindacati per lavorare uniti, per far uscire dal cilindro posti di lavoro (ma non per troppo tempo, perché i soldi sono pochi e i disoccupati tanti e l'elemosina va spartita).

L'unica a intervenire per contestare la bontà delle cosiddette misure di sostegno al reddito è stata la rappresentante dello Slai Cobas che ha ribadito che i soldi devono essere impiegati in maniera costruttiva, per corsi di formazione finalizzati al lavoro effettivo nella raccolta differenziata, ciclo rifiuti, risanamento e bonifica ambientale, che oltre che portare benefici alla salute e all'ambiente darebbero lavoro ai tanti disoccupati  e ritorni economici alle casse comunali.

Inoltre si è contestata la modalità di selezione per i cantieri di cittadinanza, per cui, per esempio, una disoccupata dello Slai Cobas con marito disoccupato, 4 figli minori a carico e Isee inferiore ai duemila euro è stata esclusa dalla graduatoria, e, in seguito alle rimostranze delle Disoccupate organizzate, trattata con disprezzo dalla dirigente De Francesco. Naturalmente i nostri amministratori hanno  fatto orecchie da mercante e si sono alquanto irritati dalle giuste argomentazioni.

Insomma si conferma ancora una volta che di convegni inutili e autoreferenziali non ne abbiamo bisogno.
I Disoccupati organizzati Slai Cobas vanno avanti con la loro sacrosanta lotta per il diritto a un lavoro vero e a un salario dignitoso.

Disoccupati organizzati Slai Cobas sc

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