martedì 2 febbraio 2016

Family day, la incivile manifestazione di Roma è fatta di tanti ignobili ipocriti come questo

Prete lucano pro «family day»
fotografato a una festa gay 

Un sacerdote dell’area sud sarebbe stato “pizzicato” senza abito talare, in maglietta attillata, in un locale di Napoli ad un festino gay friendly svoltosi prima di Natale.

Un prete lucano finisce nella bufera. Il tam tam su internet rilancia la vicenda di un sacerdote dell’area sud che sarebbe stato “pizzicato” senza abito talare, in maglietta attillata, in un locale di Napoli ad un festino gay friendly svoltosi prima di Natale. "Non importa chi sei o cosa indossi, non importa chi ami o da dove vieni, l'unica cosa importante è quanto ami la musica", era il motto della serata.

Il caso è stato lanciato ieri sul web e su alcuni quotidiani on line che hanno riportato alcune fotografie nelle quali si riconoscerebbe il sacerdote in questione. L’ennesimo caso di prete omossessuale che rischia di imbarazzare il Vaticano soprattutto dopo la decisa presa di posizione del cardinale Angelo Bagnasco sul disegno di legge della senatrice Pd Monica Cirinnà relativo alle unioni civili. Il sacerdote lucano presta la sua opera nella città di Salerno. Di giorno, quindi, fa il prete che giudica ed è impegnato nella buona riuscita del family day. Poi di sera, però, se ne perdono le tracce. Si ritira in preghiera? Chi può dirlo. Di certo andrà in palestra a curare il fisico, perché è giovane e per strada si fa riconoscere anche per i suoi muscoli e la sua avvenenza fisica.
Prima di Natale, però, si sarebbe tolto la tonaca e sarebbe andato a Napoli per partecipare ad un gay party. Un festino organizzato da “Same the party”. La comunità che, come si diceva, si riconosce nell’amore sperticato per la musica. Una musica rigorosamente elettronica come “same the party” comanda.
In pista, tra la folla, come emergerebbe dalla fotografia-galeotta, ci sarebbe anche il sacerdote lucano. A torso nudo balla fino a notte fonda pronto a rivestire i panni di prete - giudice la mattina successiva, negli uffici in cui lavora.

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