Nella 4° udienza di oggi sono intervenuti gli avvocati di:
Palmisano Sergio e Dimatromatteo Vincenzo, responsabili Ilva accusati di omettere le cautele in materia di rischi industriali connesse all'uso di sostanze pericolose , di attuare controlli, ecc.
Andelmi Marco, responsabile Ilva, accusato di non aver impedito lo sversamento di quantità imponenti di emissioni nocive alla salute degli operai, ecc.
Veste Angelo, segretario particolare del presidente della Provincia, descritto come un vecchio quasi semplice centralinista e usciere
Nonchè i nomi di rilievo:
Giovanni Florido, pres. della Provincia, rappresentato dai suoi legali, come un "onesto scemo"
E Archinà Girolamo, prima operaio, poi impegato, poi consulente factotum dei Riva verso le Istituzioni.
Mentre per gli altri imputati,gli avvocati hanno più o meno ripetuto le stesse argomentazioni fatte nella precedente fase preliminare; per Archinà, insieme alla solita tesi "nella busta bianca data a Liberti non c'erano mica 10mila euro...", il suo legale ha tirato fuori l'ennesimo tentativo di delegittimare l'intero processo in corso a Taranto, prendendo a bersaglio le parti civili di lavoratori e abitanti dei quartieri inquinati, che non dovrebbero essere accettate, perchè "di che si lamentano? Molte di queste hanno solo il timore di ammalarsi..."; e poi facendo discendere da questa considerazione il fatto che, siccome lo stesso timore lo potrebbero avere i giudici, questi non possono garantire la "terziarietà" di giudizio, e quindi saremmo di fronte ad una "incompetenza funzionale". Per cui tutti i giudici di Taranto e d'intorni non possono fare questo processo...
(e meno male che la nuova Gup è di Bari...)
Unica nota positiva, ripetiamo, che i tempi di udienze, a differenza del passato, si stanno rispettando e sono brevi.
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