Con grandi annunci stampa - senza fare neanche assemblee con gli operai - Fim, Fiom, Uilm hanno proclamato una mobilitazione per il 10 febbraio, prima solo presidio sotto la Prefettura, poi ci hanno ripensato, forse rendendosi conto che dopo tanto tempo facevano una magra figura (per non dire peggio) e hanno unito anche uno sciopero di 4 ore.
Si potrebbe dire: Chi non muore si rivede...
hanno fatto passare un decreto di svendita a pezzi dell'Ilva, di taglio di migliaia di posti di lavoro, di rinvio sine die (mai) delle bonifiche, ecc. ecc.
hanno fatto passare incidenti gravi, che dimostrano come commissari e governo non se ne freghino niente della vita degli operai, ecc
hanno continuato a firmare accordi sui contratti di solidarietà, ora con un salario al 60%...
E SI RICORDANO ALL'ULTIMO MOMENTO, NEL GIORNO IN CUI SCADRA' IL TERMINE PER LA PRESENTAZIONE DELLE MANIFESTAZIONI DINTERESSE DEI NUOVI PADRONI PER L'ACQUISTO DELLE AZIENDE ILVA, DI FARE QUESTO SCIOPERO.
Esso, come abbiamo scritto nel foglio Slai cobas Ilva - che si può richiedere in pdf a slaicobasta@gmail.com - è di fatto un accompagnamento ai piani del governo; quando invece si tratta di contrastarli.
Fim, Fiom, Uilm chiedono "chiarezza sull'operazione di cessione, garanzia del proseguimento del risanamento ambientale, tutela dei posti di lavoro";
quando il governo con il suo 9° decreto ha detto già CHIARAMENTE che svenderà l'Ilva, dando solo la parte utile ai nuovi padroni; che in questo ridimensionamento almeno gli attuali operai in contratto di solidarietà (circa 3500 a Taranto) diventeranno da esuberi temporanei a esuberi definitivi; che lascia mano libera ai nuovi padroni di adeguare il piano di risanamento ai propri piani industriali (cioè ai propri profitti); quando, sul fronte lavori Aia, ha già rinviato a giugno 2017 i lavori più grossi, ma dicendo che forse sarà anche superfluo farli.
PIU' CHIARO DI COSI'?
Quindi, in realtà i sindacati fanno con questa mobilitazione solo per fare da bordone al governo!
Per non parlare dell'andata alla Regione del giorno prima, il 9 febbraio.
Vanno per chiedere che la Regione metta i soldi per integrare del 10% il salario dei lavoratori in contratto di solidarietà.
E perchè non hanno detto nulla sul fatto che nel 9° decreto il governo ha messo questo 10° solo per gli operai di Genova (sarà perchè hanno fatto blocchi, occupazione...) e non per tutti gli operai Ilva? Perchè ora li dovrebbe mettere la Regione, togliendoli da soldi per altri lavoratori?
SERVE BEN ALTRA LOTTA. SERVE UNA RIVOLTA OPERAIA E POPOLARE, PER STRAPPARE CON LA FORZA DELLA LOTTA QUESTI OBIETTIVI:
- nessun operaio deve andare a casa:
- salari e diritti acquisiti non si toccano
- fine dei contratti di solidarietà, gli operai devono essere impiegati nella messa a norma degli impianti,
- la prima messa a norma è garantire la sicurezza degli operai, postazione ispettiva fissa in Ilva
- in una fabbrica insalubre e nociva come l'Ilva 25 anni bastano, con estensione a tutti dei benefici pensionistici,
- lavori subito dell’AIA, nessun rinvio delle bonifiche nè all’interno nè all’esterno della fabbrica
- visite mediche mirate, cure sanitarie gratuite, ospedale e strutture d'emergenza affidate ad Emergency, per fronteggiare la situazione.
Questa lotta si sarebbe già dovuta fare. Ma siamo sempre in tempo a fare!
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