domenica 23 dicembre 2012

IL REGALO DI NATALE ALL’ILVA E IL “REGALO” AGLI OPERAI



Il decreto Ilva è stato il regalo di natale del governo all’azienda. Ferrante, Buffo e infine la famiglia Riva lo hanno accolto con entusiasmo e ogni giorno hanno espresso la loro gratitudine e la loro ripresa piena del potere in fabbrica, con comizi, messe e dichiarazioni stampa.
Proprio a dimostrazione che padroni e operai in questa vicenda non sono sulla stessa barca, vediamo invece il “ringraziamento” che hanno ricevuto gli operai.
La 13° pagata in ritardo come segnale che anche gli stipendi del prossimo mese possono essere dati in ritardo, e i numeri della cassintegrazione aumentati, nonostante l’approvazione del decreto abbia tolto giustificazioni alla stessa cassa e come minimo i numeri avrebbero dovuto essere ridotti.
Ma lavoro e salario sono armi molto consistenti di ricatto, per tenere gli operai buoni a lavorare e allineati e coperti sulla posizione aziendale.
Nessun operaio ha accolto bene queste decisioni e questa situazione. Ma a mantenere il clima ci hanno pensato i sindacati confederali. Il segr. Della Fim, Panarelli e quello della Uilm, Talò - su Stefanelli, Fiom, stendiamo un velo pietoso – si sono letteralmente sbracciati in questi giorni in dichiarazioni di sostegno all’azienda che ne hanno dimostrato la natura di puri e semplici portavoci.

Lo Slai cobas per il sindacato di classe ribadisce il suo netto NO alla cassintegrazione e ad ogni attacco ai salari dei lavoratori.
Se entro il 10 di gennaio non saranno rientrati tutti gli operai dalla cassa e gli stipendi non saranno regolarmente garantiti, la fabbrica si deve fermare, con le buone o con le cattive.
A questo chiamiamo fin da ora tutti i lavoratori e tutti gli organismi sindacali, formali o non formali.

Se col decreto salva-Riva in atto si lascia mano libera all’azienda, non si avrà alcun risanamento – ammesso pure che col decreto si possa avere – e gli operai saranno usati oltre che come burattini, come manodopera flessibile a disposizione, senza alcuna garanzia.
Lo Slai cobas chiede con forza che si vada ad una verifica ora dell’effettiva rappresentatività dei sindacati confederali in fabbrica attraverso il rinnovo subito delle Rsu.
Lo Slai cobas sostiene la necessità di una lista unica di tutti coloro che non condividono la linea dei tre sindacati confederali in fabbrica per vincere le elezioni e ridare in mano ai lavoratori il sindacato.

Taranto via Rintone 22 – slaicobasta@gmail.com – T/F 0994792086 – 3475301704 (attivo anche in questo periodo di feste).

TA. 22.12.12

Nessun commento:

Posta un commento