In Puglia la salute continua ad essere boicottata.
Eni, Enipower,
Cementir, Basell e Versalis, hanno impugnano di fronte al Tar la legge
regionale sulla valutazione del danno sanitario.
Facciamo appello
alla Regione perché agisca fermamente a difesa di quella legge che fu
approvata - lo ricordiamo - per tentare di fare concorrenza alla valutazione
di danno sanitario già contenuta nella perizia commissionata dalla Procura
di Taranto.
Ora che deve essere applicata per i fini per cui
effettivamente può essere utile, ossia la valutazione dell'impatto sanitario
di altre aziende inquinanti, ecco che la Regione non interviene con quella
forza che ci saremmo aspettati.
Attendiamo pertanto un segnale
forte.
Attendiamo che siano riviste tutte le autorizzazioni che ampliano
la capacità produttiva o di stoccaggio.
Attendiamo che venga reso
noto il monitoraggio in continuo dell'ENI che è nell'AIA di quell'industria.
I Composti Organici Volatili dovevano essere controllati con una tecnologia
"24 ore su 24". Fu una lunga lotta avviata nel 2009 (http://comitatopertaranto.blogspot.it/2009/10/eni-che-vergogna.html)
che tuttavia non sembra giungere a conclusione per responsabilità non solo aziendali ma anche per la poca solerzia della Regione che - il caso fa il
paio con il campionamento in continuo dell'Ilva mai decollato - non sembra
incalzare con decisione la grande industria.
Monitoraggio
ambientale e sanitario rimangono questioni cruciali, questioni in primo
luogo di volontà politica. Questioni per le quali la magistratura è dovuta
intervenire in supplenza degli organi politico-amministrativi preposti a tutela dei cittadini.
Alessandro Marescotti
Presidente
di PeaceLink
www.peacelink.it
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