Legambiente su decreto ILVA: “No all’impunità preventiva per tutte le
Ilva grandi e piccole d’Italia e subito interventi a tutela della salute
e dell’ambiente ”
“Aspettavamo un decreto Salva Taranto e invece abbiamo ottenuto un
decreto esclusivamente Salva Ilva, pericoloso per Taranto e per tutta
l’Italia”.
Così il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza ha commentato le notizie sul decreto Ilva.
Sono molti gli aspetti del Decreto che non convincono: “Si trasforma
l’Ilva in un pericoloso precedente che modifica la legislazione
ambientale in Italia. D’ora in avanti sarà possibile scavalcare le
disposizioni della magistratura al fine di garantire la produzione,
consentendo così una sostanziale impunità preventiva - ha sottolineato
Cogliati Dezza –. Un governo credibile e all’altezza della situazione
deve poter intervenire, invece, in modo straordinario proprio sul fronte
della difesa della salute e dell’ambiente per questo ci saremmo
aspettati che fossero accolte alcune delle sollecitazioni avanzate dai
custodi giudiziari per accelerare il risanamento dell’Ilva e della
città”.
Nello specifico, il rispetto dell’Aia rimanda troppo in là gli effetti
positivi su questi settori. “Per questo – ha continuato Cogliati Dezza –
chiediamo al parlamento di modificare il decreto attivando un piano
straordinario di difesa della salute investendo anche sui presidi
sanitari di cura e prevenzione e sulle misure di salvaguardia per la
popolazione esposta”.
Altro aspetto che preoccupa l’associazione ambientalista riguarda il
recupero delle risorse per il risanamento degli impianti e per la
bonifica dell’area qualora l’Ilva non rispettasse le prescrizioni, che
non viene in alcun modo trattato dal decreto.
“Quanto alla volontà del Governo di voler salvaguardare anche
l’ambiente, sono passati oltre 4 mesi dall’approvazione del decreto per
le bonifiche ma niente è stato ancora fatto per attivarne il percorso, e
questo non testimonia a favore delle buone intenzioni dichiarate dal
governo”.
“Il depotenziamento dell’azione dei magistrati concentra poi un potere
straordinario del Governo: evidentemente la storia dell’AIA del 2011
non ha insegnato nulla”,
ha aggiunto il presidente di Legambiente, che ha concluso evidenziando
l’ulteriore assurdità del fatto che i soldi per la figura del Garante
saranno tolti dal fondo
per la salvaguardia del rischio idrogeologico nel Mezzogiorno”.
Legambiente Taranto
www.peacelink.it
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