venerdì 14 dicembre 2012

no alla cassaintegrazione in deroga all'ILVA.. e i sindacati confederali non si azzardino a firmarla !





L’Ilva stamattina ha comunicato ai sindacati di aver chiesto la cassa integrazione in deroga per 1428 lavoratori di Taranto sino al 31 gennaio. La richiesta è motivata con il sequestro dei prodotti finiti e semilavorati confermati dal gip Patrizia Todisco. Un provvedimento per il quale, però, è in rampa di lancio la ciambella di salvataggio governativa con l’emendamento al decreto che già ha riconsegnato all’Ilva i reparti dell’area a caldo, finiti sotto chiave perché ritenuti la fonte dell’inquinamento killer.

L'Ilva è "autorizzata" alla produzione ed "alla commercializzazione dei prodotti ivi compresi quelli realizzati antecedentemente all'entrata in vigore del presente decreto legge". Questo il testo dell'emendamento approvato dal governo al dl salva-Riva. Il decreto legge sull'Ilva approderà in aula alla camera martedì 18, in base a quanto stabilito la conferenza dei capigruppo. E il governo ha già fatto sapere che sta valutando di porre la questione di fiducia visto che il provvedimento deve passare al Senato e la legislatura si chiuderà prima di Natale. "Le disposizioni previste nel decreto sono legge - ha detto il ministro dell'Ambiente Corrado Clini - la magistratura le applichi". Quanto al garante, ha aggiunto, "prima bisogna convertire in legge il decreto, poi penseremo a nominarlo". 




TARANTO – Divisione tra i sindacati metalmeccanici sulla cassa integrazione in deroga chiesta dall’Ilva per 1428 lavoratori dello stabilimento di Taranto. Fim e Uilm hanno dato il proprio assenso ritenendo questa decisione inevitabile. La Fiom, invece, non ha firmato l’accordo che prevede il ricorso agli ammortizzatori sociali in deroga, con termine ultimo fissato per il 31 gennaio, a causa del sequestro dei prodotti finiti disposto dalla magistratura.

Altri 1400 dipendenti sono in cassa integrazione ordinaria per crisi di mercato e 200 per calamità' in seguito alla tromba d’aria del 28 novembre scorso che ha danneggiato diversi impianti. L’Ilva ha annunciato ai sindacati anche l’avvio di corsi di formazione di 16 ore per i lavoratori dei reparti Laf e Tubificio.

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