"Io voglio vivere". Sono alcune delle frasi scritte su cartelloni e striscioni portati in corteo ierimattina a Taranto da diverse centinaia di studenti che hanno aderito, insieme a movimenti, associazioni ambientaliste e cittadini, al 'Fridays for future' (Fff), lo sciopero globale per il clima.
Una marcia che nel capoluogo ionico assume un significato particolare per l'emergenza sanitaria e ambientale causata negli anni dalle emissioni dei grandi impianti industriali, a cominciare dallo stabilimento siderurgico.
Anche a Taranto Tv, giornali hanno dato molto spazio a questa mobilitazione, come in tutt'Italia. Ma occorre respingere le ipocrisie per cui tutti, da esponenti dei governi, ai capi di Stato, ai partiti parlamentari, ai mass media che normalmente oscurano le lotte dei lavoratori per la sicurezza, delle masse popolari per la salute, addirittura ai padroni che sono i principali responsabili di questo disastro ambientale, come a Taranto, e che sono difesi da leggi che glielo consentono ("L'immunità penale" è stata inventata a Taranto), improvvisamente ieri erano diventati tutti "per la difesa del clima".
Gli stessi che avantieri e oggi e domani continuano a fare leggi, atti per difendere sempre più questo sistema del capitale, l'imperialismo che per i suoi profitti, fa ammalare e morire
"In Europa si litiga furiosamente, con la complicità degli eurodeputati del Pd e del governo giallo-nero, per mantenere incentivi a gas e carbone.In Italia, le emissioni hanno ripreso a crescere, si parla di aprire centinaia di cantieri senza fare alcuna valutazione non solo sulla loro effettiva utilità, ma anche sulla loro coerenza rispetto alla riduzione delle emissioni; oltre a innumerevoli autostrade, ci sono pure le trivelle e nuovi gasdotti, nonostante l’Agenzia sull’Energia dica che per riportare alla ragione il clima impazzito sia necessario lasciare sotto terra l’80% dei fossili... dal 2011 abbiamo pagato 589 milioni di euro alla Ue per infrazioni riguardanti per lo più rifiuti...
L’Italia è il paese con il maggior problema di dissesto idrogeologico d’Europa: su 700.000 frane se ne contano qui ben 500.000, fenomeno che come è ovvio è destinato a peggiorare. Si potrebbe continuare...
Anzi, io sono preoccupata che tutto questo consenso intorno a loro, come se prima non ci fosse stato nulla o quasi, possa anche servire a silenziare le gravi e sgradevoli verità intorno alle misure concrete che non si intraprendono per interessi economici e ideologici..." (Da Il Manifesto)
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