domenica 17 marzo 2019

Diossina - denuncia di Marescotti e Fornaro



Quello che vorremmo capire è come mai i dati validati da Arpa e che riguardano la diossina sono in crescita. E soprattutto conoscerne la matrice”. In sintesi, è ciò che chiedono alle Istituzioni scientifiche preposte, in primis proprio Arpa Puglia, il consigliere comunale Vincenzo Fornaro – nella cui masseria Carmine è posizionata la centralina di rilevamento che ha segnalato negli ultimi mesi valori non proprio rassicuranti – assieme ad Alessandro Marescotti di Peacelink, Luciano Manna di veraleaks.org e l’assente per motivi di salute Massimo Battista, anch’egli come noto consigliere comunale.
In un’affollata conferenza stampa a Palazzo Latagliata, Fornaro ha fornito i dati di rilevamento Arpa (“Abbiamo richiesto l’accesso agli atti per ottenerli”) che senza dubbio evidenziano come la
presenza di diossina nel deposimetro della sua masseria sia aumentata nei valori, sulla media annuale, nei mesi estivi del 2018 fino a ottobre (“Aspettiamo i dati ora di novembre e dicembre 2018, gennaio e febbraio 2019”). E soprattutto sarebbe importante conoscerne la matrice, “perchè da più fonti sappiamo che non è aumentata la produzione dello stabilimento siderurgico” e che quindi la colpa “dell’aumento di diossina andrebbe conosciuta”.
Insomma, una fase in cui se i dati confermano un aumento allo stesso tempo non vanno correlati con la produzione dello stabilimento: “Però è un fatto, pur riconoscendo che non esiste norma come invece in Germania (fissato a 4 come valore soglia – ndr), l’aumento che deve farci preoccupare e non lasciarci nell’assuefazione di una soglia che, ripetiamo, non è normata. Consideriamo che all’interno dello stabilimento il valore medio è di 10, mentre alla Carmine è di 7 (anche se in qualche frangente si è arrivati a 13: importante sarà conoscere i dati anche delle altre centraline – ndr): quindi, non c’è da abbassare assolutamente la guardia. Anzi”, aggiungono. E poi ironicamente replicano al sindaco Melucci: “Non professiamo sciamanismo. Semmai, la nostra va considerata cittadinanza scientifica, proprio come accade in altri Paesi europei. Sarebbe opportuno che ci ascoltassero, anzichè accusarci di essere sciamani…”.
Altra giusta considerazione la aggiunge Fornaro: “Ciò che è accaduto ultimamente non va collegato. Mi riferisco alle collinette ecologiche e quel che ne è conseguito, all’ordinanza sulla Salina Grande e, infine, a questi dati sulla centralina in masseria: sono tre fatti distinti e separati”.
E adesso? “Siamo pronti a proseguire nella battaglia, anche producendo altre iniziative se necessarie. Pretendiamo che la gente sappia e non che si tenga tutto chiuso in un cassetto. E se il sindaco vorrà capire, se le colpe di aumenti delle emissioni preoccupanti provengono dallo stabilimento, allora faccia quel che deve: dica stop”. Perchè, va chiarito, resta ancora qualche dubbio sulla matrice dell’aumento di emissione di diossina: “Sappiamo bene che ci sono stati lavori all’interno dello stabilimento, magari movimenti di terreni per le bonifiche. C’è qualcuno che ha detto che il malfunzionamento di elettrofiltri possa essere una causa. Non abbiamo certezza, per cui è importante conoscere la matrice della diossina e quindi individuarne la provenienza”.

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