giovedì 28 marzo 2019

Jehl (ArcelorMittal) bleffa, devia sulle domande del giornalista, mostra la volontà del capitale di procedere per la sua strada: più produzione, più profitti, Sì immunità penale


Da un'intervista del Corriere della Sera del 27.3.19

Giornalista: "...i dati delle centraline dell’Arpa Puglia sono inequivocabili: dal raffronto del bimestre gennaio-febbraio 2019 con lo stesso periodo del 2018 emerge un importante incremento delle emissioni.
AM: «Perché stiamo parlando della qualità dell’aria, che è altra cosa rispetto alle emissioni. Sono due discorsi diversi. Sulle emissioni inquinanti stiamo rispettando le prescrizioni dell’Aia, l’Autorizzazione integrata ambientale. Le emissioni, ripeto, non sono nemmeno al limite previsto, sono molto al di sotto. Se parliamo delle cokerie la produzione non può crescere per legge, sono le norme ad indicarci quante batterie possono essere in servizio e quanto possiamo produrre».

ArcelorMittal si arrampica sugli specchi: emissioni e qualità dell'aria sarebbero "due cose diverse". Aspettavamo questa "scienziato" per tornare a sentire stupidaggini interessate (della serie: l'aria di Taranto è inquinata perchè si fuma troppo...); sulle cokerie, poi, svia anche sul fatto che le cokerie sono a pezzi, non vi è tenuta delle porte e dei coperchi delle batterie, quindi c'è un aumento delle emissioni fuggitive. Fermo restando che difendersi con la "legge" - fatta da governi al servizio dei padroni - è come chiamare il proprio complice a confermare il tuo crimine.

Giornalista: "...Gli interventi di riqualificazione ambientale procedono come previsto? La
copertura del parco nelle vicinanze del quartiere Tamburi sarà completata a breve?
AM: «Abbiamo messo tutta la nostra energia sul piano ambientale. Sono già visibili i primi risultati. Abbiamo completato gli impegni previsti nel 2018. Per l’anno in corso stiamo rispettando il programma, non solo la copertura dei parchi minerali. L’accordo prevede entro il 30 aprile la copertura del 50% di una parte dei parchi minerali, il resto entro fine anno. Abbiamo 69 progetti di riqualificazione ambientale».

Noi conosciamo solo l'Addendum ambientale, allegato all'Accordo del 6 settembre '18. Esso è stato già analizzato da varie realtà ambientalista, da avvocati delle parti civili al processo Ilva, dallo stesso ex direttore Arpa, ed è stato da tutti giudicato totalmente insufficiente, una sorta di "copia e incolla" dei precedenti piani ai tempi di Riva. 

Giornalista: "Lo scenario di mercato sta cambiando con l’imposizione dei dazi sull’import di acciaio da parte degli Usa e la pressione della Turchia che sta esportando di più.
AM: «Sì, lo scenario è molto cambiato rispetto a due anni fa. L’Europa dovrebbe prendere alcune misure correttive per tutelare l’industria siderurgica. Abbiamo chiesto a Bruxelles di realizzare lo stesso campo da gioco tra tutti gli operatori anche per la parte relativa alle emissioni di CO2. In Europa abbiamo limiti ai livelli di emissione più bassi rispetto ai produttori extraeuropei. C’è bisogno di correttivi, abbiamo chiesto alla commissione Ue di trovare delle compensazioni sull’import di acciaio per non alterare la concorrenza».

I "correttivi" che ArcelorMIttal chiede all'Europa sono all'insegna di elevare i livelli di emissioni di CO2 per i produttori europei?

Giornalista: "Ammetterà che il mercato si sta consolidando con concorrenti ancora più competitivi vista la fusione tra Tata e ThyssenKrupp?
AM: «Il mercato è ancora più competitivo. Ma noi in Europa produciamo 30 milioni di tonnellate all’anno, a Taranto 4,6 milioni l’anno scorso, una produzione che crescerà fino a 6 milioni entro la fine del piano nel 2023. Vogliamo però le stesse regole e gli stessi standard in tutto il mondo in termini di sostenibilità».

E' la "guerra dell'acciaio" tra i padroni del mondo: produrre di piu' per fare più profitti; scaricando costi e conseguenze sugli operai e sulle popolazioni

Giornalista: "Su Taranto, però, pende il ricorso alla Consulta da parte del Gip sull’immunità penale per commissari e nuovo acquirente inserita nel decreto Ilva: se decidesse per l’incostituzionalità della norma? E se il governo decidesse di rivedere la stessa Aia?
AM: «Abbiamo deciso di investire in Italia sulla base di norme e di regole concordate con il governo italiano per la risoluzione dei problemi. Chiediamo certezza del diritto come investitori di lungo termine».

Qui ArcelorMittal manda di fatto un segnale minaccioso al governo: mantenere l'immunità penale, mantenere il mio "diritto" a violare norme di sicurezza e salute senza alcuna conseguenza penale... altrimenti

Giornalista: "La preoccupa questa conflittualità latente con la comunità locale?
AM: «Vogliamo costruire rapporti buoni con la comunità e con le istituzioni, come avviene negli altri siti integrati che abbiamo in Europa. Ilva ha un potenziale enorme. Può diventare il migliore stabilimento del mondo. Non solo gli asset di Taranto, ma anche il sito di Genova. Il livello di competenze delle maestranze e dei dirigenti è altissimo. E poi il porto nelle vicinanze dell’impianto è funzionale alle nostre strategie».

Una risposta che non è una risposta. Mittal subito devia per dire quanto importante sia l'Ilva nella guerra di concorrenza nel mondo.

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