Diego
Bianchi ha raccontato la città che ha vissuto per due giorni. Due
giorni di quelli da raccontare. Ed è stato bravo, asciutto e concreto.
Un inviato d’altri tempi. Senza enfasi, senza retorica, senza se e senza
ma… ha visto, filmato e narrato il meglio e il peggio di Tamburi, che
altro non è che una parcella catastale del meglio e del peggio dell’urbe
ionica, del suo contesto, di una regione ricca e sfruttata, del mondo
intero alle prese con lo scontro titanico tra diritti inalienabili
eppure così barcollanti. E di cui Taranto porta sulle spalle il peso di
un paradigma che si conferma ogni giorno, per tre turni al giorno, pause
pranzo comprese
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