sabato 23 marzo 2019

Dalla celebrazione fatta da proletari comunisti-PCm Italia il 18 marzo a Taranto: GLORIA E ONORE ETERNO ALLA COMUNE DI PARIGI E AI SUOI MARTIRI!



148 anni fa, il 18 marzo, nasceva la prima grande esperienza di potere del proletariato, la Comune di Parigi. La Comune di Parigi è durata due mesi e dieci giorni, dal 18 marzo al 28 maggio, ma questi due mesi hanno segnato tutta la storia dell'umanità.


Marx ne parla nell'importante testo: “La guerra civile in Francia”. Scrive alla fine: “Parigi operaia, con la sua Comune, sarà celebrata in eterno, come l'araldo glorioso di una nuova società. I suoi martiri hanno per urna il grande cuore della classe operaia. I suoi sterminatori, la storia li ha già inchiodati a quella gogna eterna dalla quale non riusciranno a riscattarli tutte le preghiere dei loro preti”.

La Comune di Parigi per essere sconfitta ci volle un intero esercito, giorni e giorni di massacri. Ci furono almeno 20 mila comunardi uccisi e tra questi anche tante donne e bambini. Seguirono decine di migliaia di condanne e di deportazioni, mentre migliaia di parigini fuggirono all'estero. In quei giorni ci fu un fiume di sangue che scorreva nelle strade. Questo lo descrive in maniera grande e terribile Louise Michel nel libro “la Comune”.

Ma nonostante questo, Lenin dice: "Il ricordo dei combattenti della Comune è onorato non solo dagli operai francesi, ma anche dal proletariato di tutto il mondo, perché essa non combattè per un obiettivo locale o strettamente nazionale, ma per l'emancipazione di tutta l'umanità lavoratrice,di tutti gli umiliati e offesi. Come combattente d'avanguardia della rivoluzione sociale, la Comune ha conquistato la simpatia in tutti i luoghi in cui il proletariato soffre e lotta... Il rombo dei cannoni di Parigi ha risvegliato dal loro sonno profondo gli strati più arretrati del proletariato e ha dato dappertutto un impulso alla propaganda socialista rivoluzionaria. Per questo non è morta la causa della Comune non è morta, per questo continua a vivere fino ad oggi in ognuno di noi. La causa della Comune è la causa della rivoluzione sociale è la causa della completa emancipazione politica ed economica dei lavoratori, è la causa del proletariato mondiale. E in questo senso è immortale".

Compagni, pensate che a Parigi ogni anno il 1° Maggio ci sono delle manifestazioni, gruppi di persone, di lavoratori, compagni, che vanno al Cimitero di Père-Lachaise, dove c'è il muro dei comunardi, per ricordare la Comune di Parigi.

La Comune di Parigi viene organizzata in una fase in cui la Francia che aveva tentato nel 1870 di fare la guerra alla Prussia ne viene schiacciata. Il popolo cerca di resistere, di rilanciare la battaglia contro i nemici prussiani, impone la proclamazione della Repubblica, contando di ottenere riforme sociali e la prosecuzione della guerra, e invece trova nel governo, Thiers, chi si
inginocchia nei confronti dei prussiani e vuole disarmare le masse. Una situazione che provocava per le masse una gravissima condizione in cui mancava tutto. Vi leggo solo questo pezzo per carpire quali erano le condizioni del proletariato e del popolo francese che portarono alla decisione il 18 marzo di insorgere, cacciare il governo che aveva firmato una pace disastrosa ed eleggere il 26 marzo direttamente il governo cittadino, sopprimendo l'istituto parlamentare.

I prezzi aumentavano e molti prodotti sparirono dal mercato, come la carne bovina. Si vendeva la carne di cavallo, poi fu la volta della carne di gatto, di cane e di topo. A dicembre furono abbattuti gli animali del giardino zoologico, e furono macellati gli elefanti, gli orsi, le antilopi. Furono introdotte le tessere per la carne, e i più poveri, che avevano bisogno di denaro, le vendevano. Essenziale alimento quotidiano rimaneva il pane, «un impasto nero che torceva gli intestini».
L'inverno 1870-1871 fu particolarmente rigido, e per l'alto costo della legna e del carbone la popolazione smantellò palizzate, segò gli alberi dei parchi del Bois de Boulogne, di Vincennes, degli Champs-Élysées, di qualche boulevard, e si rubò legname dai depositi e dalle fabbriche. L'erogazione del gas interrotta, razionato il petrolio, le strade di notte erano immerse nel buio più completo. La situazione sanitaria peggiorò. Prima della guerra la mortalità a Parigi era di 750 decessi a settimana, con l'assedio passò a 1.500 in ottobre e a 4.500 a gennaio”.
Questo è stato il contesto della Comune di Parigi.

La Comune fu il primo governo operaio. In due mesi e dieci giorni prese provvedimenti che andavano nella direzione degli interessi del proletariato e del popolo.
Scrive Marx: “Il grido di "repubblica sociale", col quale il proletariato di Parigi aveva iniziato la rivoluzione di febbraio, non esprimeva che una vaga aspirazione a una repubblica che non avrebbe dovuto eliminare soltanto la forma monarchica del dominio di classe, ma lo stesso dominio di classe. La Comune fu la forma positiva di questa repubblica... Il primo decreto della Comune... fu la soppressione dell'esercito permanente e la sostituzione ad esso del popolo armato.

La Comune fu composta dai consiglieri municipali eletti a suffragio universale nei diversi mandamenti di Parigi, responsabili e revocabili in qualunque momento. La maggioranza dei suoi membri erano naturalmente operai, o rappresentanti riconosciuti dalla classe operaia. La Comune doveva essere non un organismo parlamentare, ma di lavoro, esecutivo e legislativo allo stesso tempo. Invece di continuare a essere l'agente del governo centrale, la polizia fu immediatamente spogliata delle sue attribuzioni politiche e trasformata in strumento responsabile della Comune, revocabile in qualunque momento. Lo stesso venne fatto per i funzionari di tutte le altre branche dell'amministrazione. Dai membri della Comune in giù, il servizio pubblico doveva essere compiuto per salari da operai. I diritti acquisiti e le indennità di rappresentanza degli alti dignitari dello stato scomparvero insieme con i dignitari stessi. Le cariche pubbliche cessarono di essere proprietà privata delle creature del governo centrale. Non solo l'amministrazione municipale, ma tutte le iniziative già prese dallo stato passarono nelle mani della Comune...”

“...la Comune si preoccupò di spezzare la forza della repressione spirituale, il "potere dei preti", sciogliendo ed espropriando tutte le chiese in quanto enti possidenti. I sacerdoti furono restituiti alla quiete della vita privata, per vivere delle elemosine dei fedeli, ad imitazione dei loro predecessori, gli apostoli. Tutti gli istituti di istruzione furono aperti gratuitamente al popolo e liberati in pari tempo da ogni ingerenza della chiesa e dello stato. Così non solo l'istruzione fu resa accessibile a tutti, ma la scienza stessa fu liberata dalle catene che le avevano imposto i pregiudizi di classe e la forza del governo... I magistrati e i giudici dovevano essere elettivi, responsabili e revocabili come tutti gli altri pubblici funzionari...”

“...La Comune fece una realtà dello slogan delle rivoluzioni borghesi, il governo a buon mercato, distruggendo le due maggiori fonti di spese, l'esercito permanente e il funzionalismo statale...”

“...Il vero segreto (della Comune – dice Marx) fu questo: essa fu essenzialmente un governo della classe operaia, il prodotto della lotta della classe dei produttori contro la classe appropriatrice, la forma politica finalmente scoperta, nella quale si poteva compiere l'emancipazione economica del lavoro... Con l'emancipazione del lavoro tutti diventano operai, e il lavoro produttivo cessa di essere un attributo di classe”.

Meravigliosa - continua Marx - fu la trasformazione operata dalla Comune di Parigi! Sparita ogni traccia della Parigi meretricia del II impero! Parigi non fu più il ritrovo dei grandi proprietari fondiari inglesi, dai latifondisti assenteisti irlandesi, degli ex negrieri e loschi affaristi americani, degli ex proprietari di servi russi e dei boiardi valacchi. Non più cadaveri alla Morgue, non più rapine e scassi notturni, quasi spariti i furti. Invero, per la prima volta dopo i giorni del febbraio 1848, le vie di Parigi furono sicure e senza nessun servizio di polizia. "Non sentiamo più parlare - diceva un membro della Comune - di assassinii, furti e aggressioni. Si direbbe davvero che la polizia abbia trascinato con sé a Versailles tutti i suoi amici conservatori". Le cocottes avevano seguito le orme dei loro protettori, gli scomparsi campioni della famiglia, della religione e sopratutto della proprietà. Al posto loro ricomparvero alla superficie le vere donne di Parigi, eroiche, nobili e devote come le donne dell'antichità. Parigi lavoratrice, pensatrice, combattente, insanguinata, raggiante nell'entusiasmo della sua iniziativa storica, quasi dimentica, nella incubazione di una nuova società, dei cannibali che erano alle sue porte!”.

E' veramente emozionante ed entusiasmante leggere tutto quello che la Comune fece in quei pochissimi giorni.

Marx, poi anche Lenin, vede anche le debolezze, i limiti di questa prima grande esperienza della classe operaia. Marx dice ad un certo punto che i comunardi erano stati troppo magnanimi, quando dovevano perseguire i rappresentanti del governo, dello Stato, i borghesi che scapparono a Versailles e si riorganizzarono per tornare a Parigi e massacrare più di 20mila uomini, donne, bambini “La Comune fece uso del fuoco esclusivamente come mezzo di difesa” - scrive Marx.

Uno stesso generale allora scriveva: “L'errore più grave fu probabilmente quello di non attaccare immediatamente Versailles, errore gravissimo e irreparabile... il Comitato centrale non utilizzò “tutti i vantaggi inaspettatamente conseguiti. In quel momento tutte le probabilità erano dalla sua parte. Esso avrebbe dovuto tentare l'attacco il giorno seguente”.

Da questa esperienza che Marx teorizza la necessità della dittatura del proletariato. Il proletariato non può solo prendere il potere, per conservarlo deve esercitare una dittatura verso la borghesia che ha sconfitto, altrimenti la borghesia si organizza e riprende il suo potere.

Un'altra lezione importante che Marx trae è il problema dello Stato. Lo Stato borghese non basta prenderlo da parte della classe operaia nelle proprie mani e trasformarlo, ma occorre rovesciarlo e costruire un nuovo Stato, totalmente diverso, rispetto ai principi, alla classe che rappresenta.

La Comune fece in parte questo. Quei passi letti mostrano come la Comune prese concreti provvedimenti, sulla funzione del parlamento, sui funzionari che dovevano essere revocabili, sul salario operaio, dell'apparato giudiziario, la Chiesa... Dal governo alla scuola non lasciò niente di intentato, senza cercare di trasformare. Non ci riuscì. 
Ma senza questa esperienza della Comune di Parigi, non ci sarebbe stata né la rivoluzione d'Ottobre e la costruzione del socialismo in Urss, né la rivoluzione cinese, con la grande rivoluzione culturale proletaria.

Proprio dalle grandi lezioni di questa breve ma intensa prima esperienza del proletariato che nasce la necessità della dittatura del proletariato.
Un governo in cui la prima cosa che sventolò fu la bandiera rossa del proletariato!

GLORIA E ONORE ETERNO ALLA COMUNE DI PARIGI E AI SUOI MARTIRI!

18 marzo 1871 – 18 marzo 2019

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