- la “cenetta” di Brisci, Melucci e Tamburrano ai tempi della battaglia persa per conquistare la Provincia
A nulla sono servite le sue “minacce” politiche espresse dal sindaco di Taranto in occasione di una riunione riservata dei consiglieri che tengono in piedi la sua maggioranza traballante, allorquando Melucci, secondo fonti confidenziali del CORRIERE DEL GIORNO, avrebbe detto ai partecipanti: “se non mi votate e non vengo eletto, io mi dimetto e torno al mio lavoro, e voi ve ne tornate tutti a casa“. Una vera e propria minaccia, al limite dell’ “estorsione politica” per più di qualcuno che sopravvive proprio grazie allo stipendio di consigliere comunale.
Cosi come a nulla sono servite le cenette elettorali fuori-porta insieme a quello che riteneva il suo grande alleato, e cioè Martino Tamburrano, che con questa elezione patisce la sua terza sconfitta politico-elettorale nel giro di appena due anni, dopo aver sostenuto e coordinato dietro le quinte la campagna elettorale di Stefania Baldassari alle ultime elezioni amministrativa del Comune di Taranto, e quella di sua moglie candidata al Senato in occasione delle recenti elezioni politiche, dove non è stata eletta.
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