L'ing. Valenzano scrive al ministero dell'Ambiente per il mancato tavolo di confronto con la Corbelli, rea di scarse informazioni e immobilismo

pubblicato il 04 Marzo 2019, 19:31


Nuova puntata nello scontro tutto politico-diplomatico tra il direttore del Dipartimento Mobilità, Qualità Urbana, Opere Pubbliche, Ecologia e Paesaggio della Regione Puglia, l’ing. Barbara Valenzano (che ricordiamo essere anche custode giudiziario degli impianti dell’area a caldo dell’Ilva), e il Commissario straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto, Vera Corbelli.
L’ing. Valenzano lo scorso 28 febbraio ha infatti scritto al ministero dell’Ambiente, per chiedere lumi sul perché non sia stato ancora convocato il tavolo di confronto richiesto dalla Regione Puglia, in merito alle attività del Commissario Corbelli. Inoltre, nella missiva si chiede la trasmissione dei risultati scientifici sinora conseguiti dal Commissario Straordinario (sottolineando non senza polemica come CNR, Politecnico di Bari e Univesrsità di Bari abbiano
negato informazioni sulle convenzioni stipulate con il commissario perchè protette da obbligo di riservatezza), nonchè la Regione dichiara sin da ora di declinare ogni responsabilità per eventuali procedure di infrazione per omessa bonifica.

(leggi l’articolo https://www.corriereditaranto.it/2018/08/20/progetto-verde-amico-scontro-fra-valenzano-e-corbelli2/)
E’ infatti da tempo che l’ing. Valenzano critica l’operato del Commissario Corbelli, reo a suo dire di aver fatto poco o nulla sul fronte bonifiche, a fronte delle ingenti somme dal commissario detenute, parte delle quali provenienti proprio dalla Regione. Di contro, la Corbelli si è sempre difesa replicando punto su punto e invitando più volte l’ing. Valenzano a prendere visione dal vivo del suo operato, che oltre ad essere pratico è anche e soprattutto fatto, come ricordato in più circostanze, di indagini, esami, studi, verifiche, appalti, bandi di gara, assegnazione degli interventi.
Probabilmente, come scriviamo da molto tempo oramai, in Regione non hanno gradito e quindi ‘perdonato’ al comissario Corbelli, di aver interrotto qualsivoglia comunicazione con la struttura regionale, da almeno due anni a questa parte. Ed ora le si chiede ‘il conto’.
L’ultimo scontro in ordine di tempo risale alla presentazione dell’Osservatorio Galene per il Mar Piccolo, lo scorso 7 febbraio in Prefettura. Al momento della firma dell’accordo, la Valenzano si è ritrovata al tavolo prendendo parola durante i vari interventi. Occasione ‘migliore’ non poteva esserci. Dopo aver informato i presenti di aver erogato come Regione le ultime risorse alla struttura commissariale, l’ing. Valenzano ha affondato il colpo: dichiarando di essere ancora in attesa di riscontro ai rilievi avanzati negli ultimi mesi, in merito al mancato avanzamento di spesa da parte della struttura commissariale. L’ing. Valenzano ha quindi elencato nuovamente numeri già conosciuti: per la messa in sicurezza dei terreni e della falda nell’area industriale del comune di Statte alla Regione risulta un avanzamento di spesa pari all’1,78% rispetto a quanto messo a disposizione. Sul Mar Piccolo risulta speso il 17%, mentre per quanto riguarda l’area Sin (Sito di interesse nazionale) di Taranto lo 0%. La stessa direttrice ha poi chiesto lumi su tutti i risultati di validazione per quanto attiene il procedere sugli interventi di bonifica.
La Corbelli replicò ‘rimproverando’ alla Valenzano come non fosse la prima volta che sottolineava questo aspetto, chiarendo una volta di più la diversità di ruoli e di valutazioni che le parti sono chiamate a fare sullo stesso argomento. La Corbelli nella circostanza spiegò ancora una volta che l’avanzamento dei lavori di bonifica non si misura in base alle risorse erogate. Ed evidenziò che l’erogazione delle risorse da parte del Commissario possono avvenire soltanto in presenza di procedimenti lunghi e complessi, ma trasparenti: anche in mancaza di una semplice ricevuta l’intervento non parte. La stessa Corbelli invitò la Valenzano a prendere visione sul ‘campo’ delle operazioni di bonifica portate avanti in questi anni dalla struttura commissariale.
(leggi l’articolo https://www.corriereditaranto.it/2019/02/07/2mar-piccolo-in-tempesta-altro-che-galene/)
Tutto finito? Macchè. Lo scorso 28 febbraio infatti, l’ing. Valenzano ha scritto nuovamente al Ministero dell’Ambiente: la comunicazione, dal titolo eloquente “Mancata conclusione degli interventi di bonifica nell’area di Taranto“, innnescherà probabilmente un nuovo scontro istituzionale.
Nella missiva viene ricordato in primis che il decreto legge 5 gennaio 2015, n. 1, convertito con modifiche in Legge 4 marzo 2015, n. 20 recante “Disposizioni urgenti per l’esercizio di imprese di interesse strategico nazionale in crisi e per lo sviluppo della città e dell’area di Taranto”, all’art. 5 ha previsto che l‘attuazione degli interventi inerenti all’area di Taranto fosse disciplinata dallo specifico Contratto Istituzionale di Sviluppo (denominato «CIS Taranto») contemplato dall‘art. 6 del decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88 rubricato “Disposizioni in materia di risorse aggiuntive ed interventi speciali per la rimozione di squilibri economici e sociali”, a norma dell’articolo 16 della legge 5 maggio. 2009, n. 42.
Inoltre, viene sempre evidenziato, il citato decreto legge ha previsto inoltre che il CIS Taranto contenesse il programma per le bonifiche, così come definito all’art. 6 “Programma per la bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione dell’area di Taranto”. In particolare il predetto articolo ha disposto che ”Il Commissario straordinario per la bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto di cui al decreto-Iegge 7 agosto 2012, n. 129, convertito dalla legge 4 ottobre 2012, n. 171, è incaricato di predisporre, tenendo conto delle eventuali indicazioni del Tavolo istituzionale di cui all’articolo 5, un Programma di misure, a medio e lungo termine, per la bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione dell’intera area di Taranto, dichiarata ad elevato rischio di crisi ambientale, volto a garantire, ove possibile, mediante ricorso alle BAT (best availabletechniques) riconosciute a livello internazionale, il più alto livello di sicurezza per le persone e per l’ambiente”.
(leggi l’articolo https://www.corriereditaranto.it/2018/07/02/la-regione-in-pressing-sul-commissario-corbelli-la-valenzano-chiede-lumi-su-interventi-e-spese/)
Commissario strarodinario che con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministeri dell’8 luglio 2014, in sostituzione dell’Ing. Alfio Pini, è stata nominata quale Commissario straordinario per gli interventi di bonifica ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto la dott.ssa Vera Corbelli, il cui incarico è stato successivamente prorogato con vari atti.
Tutto ciò premesso, l’ing. Valenzano ricorda. che con nota prot. n. 5268 del 17 agosto 2018, alla luce delle attività svolte dal Commissario Straordinario e da tutto quanto desumibile dagli stati di avanzamento degli interventi descritti nelle Relazioni trasmesse dal medesimo Commissario e scaricabili dal sito web dedicato, la Regione Puglia “evidenziava la mancanza di informazioni utili alla definizione di un quadro ambientale che individui gli obiettivi di bonifica da realizzare“. A fronte inoltre “del ritardo circa lo stato di attuazione degli interventi di bonifica e, in considerazione del lungo lasso di tempo già decorso (quasi dieci anni), codesta amministrazione rappresentava fortissima preoccupazione circa la possibilità di arrivare in tempi brevi e certi al completamento dei medesimi interventi”.
Alla stregua di tutto quanto rappresentato nella surriferita nota, la Regione Puglia “invitava il Ministro nonché le Direzioni Ministeriali competenti, a convocare un incontro finalizzato alla individuazione di un percorso strategico condiviso nonché di una governance per le stesse finalità, nonché delle modalità operative per l‘attuazione degli interventi programmati, anche conformemente alle disposizioni della Delibera del CIPE n. 87/2012, per le quali la Regione Puglia è Ente beneficiario“.
Ad oggi si constata che non risultano pervenuti i chiarimenti richiesti, a fronte delle preoccupazioni e delle problematicità sollevate nella nota di cui sopra” sottolinea l’ing. Valenzano.
Inoltre con nota prot. n. 6178 del 25/09/2018 la Regione Puglia ha inoltrato specifica richiesta al CNR-IRSA, al Politecnico di Bari ed all’Università degli Studi di Bari al fine di acquisire la documentazione attestante gli studi e gli approfondimenti eseguiti nell’ambito delle attività di monitoraggio previste nelle Convenzioni di collaborazione stipulate con il Commissario Straordinario: gli Enti riscontravano tale richiesta comunicando che per ”tutti i dati ed informazioni derivanti dai citati accordi vige l’obbligo di riservatezza“.
Alla luce delle responsabilità attribuite allo Stato Italiano circa la perdurante grave criticità ambientale e sanitaria nell’area di Taranto riconosciuta dalla recentissima pronuncia della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo emessa in data 24 gennaio 2019, nella quale si legge che ”La Corte non può che constatare il dilungarsi di una situazione di inquinamento ambientale che mette in pericolo la salute dei richiedenti e, più in generale, quella dell’intera popolazione residente nelle aree a rischio, che rimangono, allo stato attuale, prive di informazioni riguardo il decorso delle operazioni di bonifica del territorio in questione, in particolare circa le scadenze per l’attuazione delpiano correlato”, il Dipartimento della Regione Puglia chiede “a codesto Ministro nonché alle Direzioni Ministeriali in indirizzo, di fornire i chiarimenti alle richieste formulate dalla scrivente Amministrazione, nonché di voler provvedere alla trasmissione dei risultati scientifici sinora conseguiti dal Commissario Straordinario. Attesi inoltre gli obblighi incombenti sul Commissario Straordinario per le Bonifiche innanzi citati e la competenza Ministeriale ai sensi dell’art. 252 del d.lgs. 152/2006 e smi circa le procedura di bonifica delle aree ricadenti nel SIN di Taranto, a fronte degli interventi ad oggi non ancora avviati e dei gravi ritardi regìstrati, si declina sin d’ora ogni responsabilità per eventuali procedure di infrazione per omessa bonifica“.
(leggi l’articolo https://www.corriereditaranto.it/2018/06/27/2bonifiche-a-taranto-imbarazzante-scontro-istituzionale-tra-commissario-straordinario-e-regione/)
Domanda finale: possibile che due rappresentanti istituzionali e due importatissime istituzioni non riescano a parlarsi e a chiarirsi definitivamente, provando finalmente a remare dalla stessa parte, aiutando Taranto ad uscire dal guado dell’inquinamento ambientale prodotto nei decenni, nel più breve tempo possiible? Ai posteri l’incredibile, ardua, sentenza.