martedì 5 marzo 2019

8 marzo a Taranto - Sciopero vero con presidio al mattino ore 9 al Comune - Appuntamento serale alle 19 in piazza Immacolata


8 marzo ore 9 piazza Castello Taranto, presidio delle lavoratrici in sciopero
Dal comunicato dello Slai cobas sc:
“La condizione sociale di doppio sfruttamento e di doppia oppressione delle donne, che partendo dai posti di lavoro si allarga a tutti gli altri ambiti, familiare, culturale, sessuale, con al centro la questione della violenza in tutte le sue forme e la sua tremenda punta di iceberg i femminicidi, oggi con il salto di qualità rappresentato dal governo Salvini/Di Maio con la sua azione, propaganda, provvedimenti, diviene sempre più pesante e inaccettabile: l’oscurantista DDL Pillon, il decreto sicurezza fascio-razzista Salvini che attacca i migranti e chi lotta per il lavoro, la casa, in cui le donne spesso più povere sono in prima fila, la cosiddetta “quota 100” che penalizza in particolare le donne, le campagne ideologiche pro sacra famiglia e contro l’aborto…
Lo sciopero delle donne dell’8 marzo che ha al centro la lotta contro questo governo, è quindi interesse di tutti i lavoratori, le masse popolari.
Lo Slai cobas sc, le lavoratrici in esso organizzate sono impegnate perché lo sciopero delle donne sia uno sciopero vero, e veda sempre più protagoniste le lavoratrici, le proletarie, quelle più sfruttate e oppresse, le disoccupate. Lo Slai cobas sostiene la piattaforma dello sciopero delle donne che le lavoratrici, l’Mfpr, il movimento delle donne ha costruito, come frutto delle lotte e bisogni espressi in esse e di un lavoro di inchiesta diretta e indiretta.
Lo Slai cobas sc ritiene che il sindacato di base e classe, e tutte le forze sindacali di classe, dovunque siano, debbano mettersi al servizio della lotta delle donne, delle lavoratrici, delle proletarie, perchè questa lotta è una ricchezza per l’intera classe proletaria, contribuisce ad una presa di coscienza più generale e ad una trasformazione, essa pone sul tappeto la necessità della lotta a 360 gradi, della lotta rivoluzionaria contro questo sistema sociale capitalista che fa dello sfruttamento e oppressione delle donne una sua base fondamentale, e che non può essere riformato ma rovesciato.
Pensiamo che lo sciopero delle donne sia un’arma anche all’interno dell’organizzazione sindacale per contrastare e lottare contro ogni forma di maschilismo, sessismo, di sottovalutazione, di riduzione ad un punto all’ordine del giorno della questione delle donne; è una battaglia, quindi, anche verso i lavoratori e i compagni di lotta.
Per questo chiamiamo i lavoratori dello Slai cobas sc in ogni posto di lavoro a sostenere attivamente e concretamente lo sciopero delle donne, a propagandarlo tra gli altri lavoratori e lavoratrici, a contrastare azioni antisciopero da parte di padroni, capi, sindacati collaborazionisti a realizzare assemblee nei luoghi di lavoro e dovunque è necessario.
Chiamiamo gli altri sindacati di base che hanno proclamato lo sciopero dell’8 marzo a unire le nostre forze nelle varie città e realtà lavorative affinché lo sciopero sia grande, esteso, tocchi il maggior numero di posti di lavoro.
30.1.19
Slai Cobas per il sindacato di classe
slaicobasta@gmail.com

#LottoMarzo Non una in meno - SCIOPERIAMO perchè
-PRETENDIAMO che nel nostro ospedale, in cui è presente un solo ginecologo non obiettore di coscienza, siano presenti maggiori figure non obiettrici per far si che venga rispettata la legge 194;
-PRETENDIAMO che quanto prima riapra un consultorio nella zona Città Vecchia
-DENUNCIAMO la violenza che i nostri corpi e il nostro territorio subiscono a causa dell'inquinamento ambientale dall'ex-Ilva (attuale Arcelor-Mittal) e delle altre fonti inquinanti
-PRETENDIAMO che il giardinetto sito in Città Vecchia nei pressi del Ponte Girevole, venga intitolato alla memoria di Federica e Andrea, così come richiesto lo scorso anno, dopo aver presentato più di 1000 firme all’Amministrazione Comunale;
-PRETENDIAMO maggiore educazione e formazione strutturata nelle scuole sui temi dell'educazione sessuale, dell'educazione alle gestione delle emozioni e alle tematiche di genere (stereotipi, violenza e omofobia);
-PRETENDIAMO un reddito di autodeterminazione individuale per tutte e tutti per svincolarci dai ricatti della precarietà, esattamente il contrario del “reddito di cittadinanza” fatto dal governo;
-RIFIUTIAMO la finta flessibilità del congedo di maternità fino al nono mese di gravidanza;
-RIFIUTIAMO lo scarico del lavoro di cura e domestico sempre e solo sulle donne;
-PRETENDIAMO la contraccezione gratuita;
-RIFIUTIAMO il disegno di legge Pillon su separazione e affido, che attacca le donne, strumentalizzando i figli;
-COMBATTIAMO la legge Salvini, che impedisce la libertà e l’autodeterminazione delle migranti e dei migranti

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