La Cgil, con una linea tutta corporativa, ha polemizzato nei giorni scorsi con l'Amiu, non per chiedere che la raccolta differenziata venga fatta aumentando l'occupazione, dando lavoro a disoccupati, ma per dire che questa raccolta la devono fare gli stessi attuali lavoratori dell'Amiu - lavoratori che invece servono eccome per rendere molto più pulita la nostra città, e non quindi, per spostarli ad altro servizio.
L'Amiu, da parte sua, risponde celermente affermando di fatto quello che vuole la Cgil:
la raccolta differenziata porta a porta non prevederà nuovi posti di lavoro!
ALLORA, CHE RAZZA DI RACCOLTA DIFFERENZIATA SI VUOLE FARE?
Su questo i lavoratori ex Pasquinelli nei prossimi giorni si faranno sentire.
Ma anche i disoccupati devono farsi sentire!
Dalla stampa - Rispetto al recente intervento dell’organizzazione sindacale
Cgil, riguardante l’affidamento tramite regolare gara d’appalto di
alcuni servizi storicamente effettuati da terzi, giova precisare che tra
questi non rientra in alcun modo il nuovo servizio di raccolta
differenziata la cui partenza è prevista per il prossimo autunno”.
E’ quanto vuol chiarire l’Amiu dopo i dubbi sollevati dalla Cgil circa
l’affidamento della raccolta differenziata ad altre socetà (https://www.corriereditaranto.it/2019/05/29/amiu-esternalizzazione-servizi-la-protesta-della-cgil/).
Questo nuovo servizio, infatti, sarà gestito totalmente da Amiu S.p.a., puntualizza un comunicato diffuso alla stampa, “che sta già provvedendo all’organizzazione tecnica e all’acquisto di mezzi e materiali necessari per lo “start up”.
I servizi cui fa riferimento l’organizzazione sindacale Cgil, invece, “esulano
totalmente dal nuovo servizio e fanno riferimento ad attività molto
specifiche che sono state avviate nel corso degli ultimi
anni, come
peraltro ben noto agli RSU aziendali e ai rappresentanti provinciali di
categoria. Parliamo dei servizi di pulizia nei mercati di proprietà del
Comune, del servizio di pulizia delle spiagge, della raccolta del vetro
dalle utenze non domestiche cittadine (in ossequio a un accordo con
Coreve, il consorzio per il recupero del vetro) e della raccolta dei
cartoni impropriamente abbandonati nei cassonetti dei rifiuti solidi
urbani indifferenziati. Riguardo a questi ultimi servizi, gli unici
individuabili come “raccolte differenziate”, va rilevato come si tratti
di servizi molto particolari e, comunque, non organici al modello di
raccolta differenziata progettato e in fase di avvio e al nuovo
contratto di servizio nel quale con ogni probabilità non saranno
ricompresi”.
Per quanto riguarda il rapporto tra azienda e sindacato, infine, conclude l’Amiu, “pur
non avendo alcuna evidenza di relazioni che non siano improntate alla
correttezza (e lo dimostra la fitta attività di confronto rintracciabile
nei numerosi verbali di riunioni sindacali), sarà nostra premura
attivarci affinché possano essere diradati i dubbi rilevati dalla Cgil.
Siamo rammaricati, tuttavia, che di fronte a una notizia talmente
positiva, e attesa dai cittadini, si sia trovato modo di speculare.
Rimaniamo comunque a disposizione per ogni ulteriore chiarimento”.
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