mercoledì 20 febbraio 2013

Da Taranto a Genova, Novi ligure, Torino verso l'iniziativa nazionale a Taranto della RETE

COMUNICATO DELLA RETE NAZIONALE PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUI POSTI DI LAVORO E SUI TERRITORI, SU INCONTRI DEL 16,17,18 FEBBRAIO.

I rappresentanti di Taranto e dell'Ilva della Rete nazionale per la sicurezza e la salute sui posti di lavoro e territori, nel quadro della campagna di incontri e assemblee per preparare l'iniziativa nazionale a Taranto in marzo, sono stati a Genova, a Novi Ligure e a Torino nei giorni 16, 17 e 18 marzo.
A Genova ci sono stati due momenti. Uno ai cancelli dell'Ilva di Cornigliano, dove i rappresentanti della Rete hanno incontrato alcuni operai. Qui la cosa positiva è stata vedere che non è vero che gli operai Ilva di Cornigliano siano tutti “allineati e coperti” dietro le direzioni sindacali e pronti a mobilitarsi solo per sostenere l'Aia del governo e la sopravvivenza dell'Ilva di padron Riva contro la magistratura di Taranto e a danno degli operai delle masse popolari tarantine che stanno lottando per la salute e il lavoro.
Anche a Cornigliano gli operai si misurano con sindacati confederali che di fatto soffocano il dibattito e la discussione in fabbrica per non far emergere le posizioni di quegli operai che vogliono una lotta unitaria per il lavoro e la salute tra gli stabilimenti Ilva; così come avanza, anche se ancora non riesce a manifestarsi, la solidarietà tra operai verso il disastro ambientale e sanitario in corso a Taranto. Certo, la Rete ha rilevato anche, nella discussione con questi operai, come sia sostanzialmente assente l'azione del sindacalismo di base e di classe, della sinistra di classe e del movimento antagonista, dentro e ai cancelli dell'Ilva di Cornigliano, perchè questa dialettica si esprima e avanzi una vera battaglia nazionale.
Per questo è stato molto positivo, il secondo momento: l'incontro pubblico tenutosi subito dopo, presente un numero ristretto ma rappresentativo di compagni militanti in Sinistra popolare e in organizzazioni sindacali.
I compagni della Rete di Taranto hanno fatto una lunga relazione per dare un quadro molto preciso e articolato della situazione attuale e della storia che ha portato ad essa, partendo dalla battaglia già fatta dalla Rete negli anni passati contro le morti sul lavoro, che aveva già reso la vicenda Ilva una questione nazionale e aveva stabilito un ponte diretto tra Thyssen e Ilva di Taranto, attraverso due manifestazioni nazionali, una tenutasi a Torino nell'anniversario della strage della Thyssen e l'altra a Taranto il 18 aprile 2009. Hanno raccontato di come questa battaglia abbia trovato oggi nuovo vigore in seguito all'inchiesta della magistratura che ha inchiodato le responsabilità dell'Ilva e della famiglia Riva nell'inquinamento cittadino; di come si sia sviluppato il movimento contro l'inquinamento in città; di come l'azienda abbia reagito cercando di mobilitare gli operai al suo fianco con la collaborazione dei sindacati confederali, di come, invece, si sia sviluppato poi il contrasto in fabbrica su questo. La Rete ha parlato della lotta degli operai del Mof in occasione della morte di Claudio Marsella e della sua importanza in questo scontro.
Nello stesso tempo la Rete ha esaminato anche criticamente la posizione e l'azione delle forze in campo, e sottolineato che il ruolo della Rete è di lavorare per l'unità tra gli operai dell'Ilva di tutti gli stabilimenti, tra gli operai e le masse popolari di Taranto e di arrivare sulla base di questo lavoro per l'unità a una manifestazione nazionale a Taranto che dia forza e chiarezza a questa battaglia a difesa del lavoro e della salute.
Tutti i compagni intervenuti hanno molto apprezzato il quadro informativo e analitico portato dalla Rete e hanno deciso, al di là delle differenti appartenenze, di impegnarsi seriamente sull'Ilva e su Genova, rivolgendo un appello alle altre forze genovesi, sindacali e politiche, e stabilendo un rapporto con la Rete a Taranto contribuendo alla costruzione dell'appuntamento nazionale.

Anche a Novi Ligure la presenza della Rete da Taranto è stata importante. I giornali locali e la stampa di Torino hanno dato risalto a questa presenza e alla novità della proposta della Rete.
I rappresentanti della Rete sono stati anche qui all'Ilva per scambiare opinioni con gli operai ai cancelli e cogliere il clima che nella fabbrica di Novi si vive. Anche qui hanno trovato espressioni di solidarietà verso la situazione di Taranto e la consapevolezza che avanza della dipendenza del futuro dello stabilimento di Novi dalla soluzione positiva della battaglia a Taranto, a difesa dell'importanza di tenere la fabbrica aperta per la sua messa a norma insieme alla soluzione urgente e obbligata della difesa della salute in città dall'inquinamento.
Nell'incontro successivo tenutosi nella 'Casa della sinistra', presenti militanti e dirigenti attivi delle forze operanti nella 'Casa della sinistra' e nel consiglio comunale novese, così come impegnati attivamente in termini critici nella Cgil. Il compagno responsabile della sede ha denunciato come si fosse stato un diktat della direzione Fiom locale verso la partecipazione di delegati e operai dell'Ilva di Novi a questa assemblea. Questo ha reso evidente come ci sia davvero una battaglia da fare. Perchè a parte i problemi del lavoro, anche all'interno dell'Ilva di Novi vi sono situazione in cui non c'è la risposta sindacale necessaria; all'Ilva di Novi vi è stato un operaio morto sul lavoro per il quale la fabbrica non si è fermata, vi sono state altre gravi situazioni che hanno messo a rischio gli operai e la sicurezza in fabbrica e il 17 di maggio vi è il processo per l'operaio morto nel quale i dirigenti aziendali dello stabilimento di Novi sono imputati.
Altri compagni hanno fatto domande ai rappresentanti della Rete di Taranto su come si stessero muovendo il sindaco e il consiglio comunale di Taranto, dato che anche a Novi i compagni hanno chiesto un consiglio monotematico sulla questione Ilva e non lo hanno ancora ottenuto dal sindaco e dalla giunta.
Infine è stata apprezzato e discusso lo strumento della Rete nazionale, come strumento utile a rivolgersi e unire l'insieme degli operai, del movimento sindacale all'Ilva di Novi e più in generale alla città per smuovere le acque, provare a cambiare le cose e stabilire un ponte con Taranto, anche in funzione dell'iniziativa nazionale in preparazione.

A Torino i rappresentanti della Rete hanno partecipato e seguito l'udienza del processo Eternit. Come già era avvenuto da parte dei compagni operanti a Torino facenti capo alla Rete durante il processo di 1° grado, la Rete sostiene anche in questa seconda fase i familiari, le associazioni, i lavoratori che vogliono giustizia e risarcimenti contro i padroni assassini che cercano tramite il processo di appello di sfuggire alla pesante condanna già ricevuta e di sottrarsi all'azione del movimento. Nelle udienze in corso si sta ricostruendo la storia dell'Eternit che ha portato alla strage di morti operaie, e ancora una volta si viene colpiti ed emozionati dal dramma e dal crimine per il profitto che l'Eternit ha perpetrato.
I rappresentanti della Rete erano in questa occasione una presenza interessata a stabilire un rapporto tra il processo Eternit e il processo che si preannuncia contro la famiglia assassina di Riva, attualmente o agli arresti domiciliari o latitanti. Perchè chiaramente la Rete farà di tutto perchè anche il processo di Taranto si concluda con il massimo della condanna contro i padroni e il massimo della giustizia, possibile nell'ambito di un Tribunale comunque borghese, a favore delle migliaia di lavoratori, familiari e associazioni impegnate.
Per questo è stato importante l'incontro con l'Avv. Bonetto, impegnato attivamente nel processo per organizzarne la venuta a Taranto e l'incontro con i lavoratori e i cittadini di Taranto, nel quadro dell'iniziativa nazionale in preparazione.

Genova, Novi Ligure, Torino sono tappe di un lavoro serio, tenace, rigoroso, aperto e trasversale, al servizio dell'obiettivo della Rete: la difesa della sicurezza e della salute in fabbrica e sul territorio, a partire da dove lo scontro con la logica del profitto del capitale si rivela più acuto ma anche atroce e feroce verso operai e cittadini e dove quindi più acuta e determinata deve essere la lotta.
In alcune realtà questa lotta continua da tempo, in altri è ancora in una fase iniziale.
E l'appuntamento di Taranto in preparazione per la seconda metà di marzo è un punto di riferimento e una tappa necessaria.

TA 20.2.13

RETE NAZIONALE per la sicurezza e la salute sui posti di lavoro e territori – nodo Taranto
bastamortesullavoro@domeus.it

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