Da
dicembre scorso, e sono proseguite a gennaio 2013, sono iniziate le
prime udienze per i ricorsi contro l'accordo sul “cambio tuta”,
promossi e seguiti dallo Slai cobas Ilva.
Nella
prima udienza i legali di Riva stanno presentando un'assurda
eccezione: sostenendo che poiché l'accordo del 15 dicembre 2011
faceva riferimento all'accordo del '89 sui premi (pre e pro), gli
operai dovrebbero prima restituire tutti i soldi avuti per questi
premi.
Una
cosa ridicola fatta per arrampicarsi sugli specchi, visto che quei
soldi erano e sono dati ad altro titolo: di “produttività” e di
“efficienza”, e non per il tempo “cambio tuta e raggiungimento
del reparto”.
Il
nostro legale sta chiaramente presentando istanza di rigetto di
questa eccezione e il magistrato fissa la nuova udienza in cui
all'inizio viene sentito il lavoratore ricorrente.
In
generale i Giudici stanno fissando le varie udienze a circa un mese
di distanza l'una dall'altra. Vi saranno udienze a febbraio e a
marzo.
La
prossima è il 28 febbraio. E lo Slai cobas Ilva farà nella stessa
giornata un presidio/conferenza stampa al Tribunale a cui invita gli
operai.
Noi
non siamo per delegare tutto agli addetti ai lavori, ma per far
sentire la presenza e ragioni degli operai anche in tribunale.
Stanno
via via uscendo altre sentenze in altre città che ci danno
pienamente ragione.
Anche
gli operai che hanno firmato la “transazione” possono fare
ricorso.
Intanto,
si sono conclusi gli accertamenti dell'Ispettorato del Lavoro
sull'esposto al giudice penale Di Tursi presentato dallo Slai cobas
sempre sul “cambio tuta”, contro Riva e le segreterie sindacali
per l'accordo-truffa e l'imposizione della “liberatoria”.
In
questi accertamenti che hanno riguardato anche alcuni imbrogli
avvenuti durante il referendum sull'accordo cambio tuta, è venuto
fuori che le OO.SS hanno buttato i registri in cui gli operai
dovevano firmare per il voto.
Perchè
lo hanno fatto? Volevano nascondere qualcosa?
Slai
cobas ILVA – v. Rintone 22 TA – slaicobasta@gmail.com
– 3475301704
TA.
6.2.13
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